Zanoni scrive al Commissario Ue all’Ambiente: il disegno di legge sulla caccia allo studio del Parlamento italiano fa acqua da tutte le parti

L’eurodeputato Andrea Zanoni scrive una lettera al Commissario Ue Janez Potocnik sottolineando le mancanze del DDL 588 sulla caccia: il parere ISPRA resta solo consultivo, vaghi controlli straordinari e niente misure di protezione delle specie a rischio.

Zanoni: “Così resta invariato il Far West venatorio di alcune Regioni come il Veneto

 

Ho chiesto al Commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik di segnalare urgentemente al Governo italiano le mancanze del testo del Disegno di legge DDL numero 588 sulla gestione della caccia in deroga che mantengono l’Italia in posizione di violazione della direttiva Ue Uccelli 147/2009”. Lo fa sapere Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, che oggi ha mandato una lettera ufficiale al Commissario Ue. “Se questo disegno di legge entrasse in vigore così com’è oggi, la situazione di Far West venatorio di alcune regioni italiane rimarrebbe invariata”.

 

Zanoni denuncia al Commissario Ue le mancanze dell’articolo 26 del DDL 588 approvato il 4 luglio 2013 dal Senato italiano e che adesso verrà discusso dalla Camera, articolo che risponde ai profili di illegittimità segnalati nella procedura d’infrazione n°2131 dalla Commissione europea in materia di gestione della caccia in deroga, ai sensi dell’art. 9 della Direttiva 147/2009.

 

Il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA resta consultivo e non vincolante, ovvero le Regioni possono continuare a ignorare come spesso accade oggi le prescrizioni tecnico-scientifiche dell’Istituto – spiega Zanoni – Questo significa che lo Stato rinuncia alla sua prerogativa di garante della bontà dei provvedimenti di deroga e chiude un occhio di fronte alle leggi regionali sulla caccia, come quelle venete e lombarde, causa di numerose violazioni delle normativa comunitaria e di richiami della Corte di Giustizia Ue”.

 

Inoltre, il testo non fa alcun riferimento ad altri importanti elementi come la precisazione dei controlli straordinari sulle deroghe e l’esclusione di quelle specie per le quali mancano dati esatti per calcolarne le quantità – aggiunge l’eurodeputato – Alla luce di tutto ciò, ritengo che questo DDL non metta al sicuro l’Italia dal ripetersi di provvedimenti illegittimi come quelli promulgati in passato e a conseguenti procedure d’infrazione da parte dell’Unione europea”.

 

Concludo invitando la Commissione a vigilare sui futuri provvedimenti di caccia in deroga, al fine di verificare che l’applicazione del prelievo in Italia sia effettivamente in linea con i rilievi sottolineati nella procedura d’infrazione n°2131/2006 e nelle due lettere di messa in mora del novembre 2011”, conclude Zanoni.

 

Nel luglio 2012 il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik aveva scritto all’allora Ministro italiano Corrado Clini avvertendo che se nella stagione 2012-2013 alcune regioni italiane avessero ripresentato deroghe illegali alla caccia sarebbe scattata una nuova procedura d’infrazione con tanto di sanzioni economiche.

 

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