L’eurodeputato Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea per fare luce sullo sversamento di carburante per veicoli militari verificatosi a Padernello (TV) e sull’oleodotto della Nato costruito nel Nord Est italiano negli anni 60. “Evitare ogni rischio per la salute e prevenire simili incidenti devono essere le parole d’ordine”
“Quali rischi corre la popolazione della provincia di Treviso in seguito allo sversamento di carburante militare per velivoli JP8 verificatosi lo scorso agosto a Padernello di Paese cosa può essere fatto per prevenire simili incidenti nel Nord Est italiano come nel resto d’Europa?”. Lo chiede con un’interrogazione depositata oggi 18 Novembre alla Commissione europea Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. “In passato ci sono già stati casi simili. L’Ue ci aiuti a fare luce sul vecchio oleodotto costruito tra Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna dalla Nato negli anni 60 e a prevenire ogni rischio per la salute dei cittadini”.
Oggetto dell’interrogazione è lo sversamento di una grossa quantità di carburante JP8, accaduto presumibilmente nei primi giorni di agosto ma comunicato solo il primo ottobre, in un deposito militare di carburante di Padernello di Paese (TV) utilizzato dal 51° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana con base a Istrana e a quanto pare facente parte del sistema NATO POL (Petroleum Oil e Lubricant), un oleodotto realizzato sul finire degli anni sessanta del secolo scorso allo scopo di alimentare di carburante alcuni aeroporti militari del nord/nord est dell’Italia, in particolare quelli di Ghedi (BS), Villafranca (VR), Istrana (TV), Aviano (PN), Rivolto (UD) e Cervia (RA).
“Le analisi dei campioni di terreno e dell’acqua prelevata in falda a una profondità di circa 27 metri, avrebbero evidenziato la presenza di idrocarburi. Secondo quanto riferito dall’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), non si tratta del primo caso di sversamento dal deposito di Padernello, essendosi già verificato un episodio analogo nel giugno del 2011 e prima ancora, nel 2008, una contaminazione simile nel vicentino – scrive Zanoni alla Commissione europea – Tanto che dopo aver fatto una richiesta di accesso agli atti alla Provincia di Treviso ho scoperto che la stessa ARPAV, alla luce di questi incidenti e dell’estensione dell’oleodotto NATO POL, il 27 ottobre 2013 ha raccomandato che sia valutato lo standard di sicurezza del deposito in oggetto”.
“Ecco che conoscere l’esatta composizione chimica di questo carburante, quali misure devono essere adottate per prevenire simili episodi e se si siano verificati casi analoghi in altre parti d’Europa, diventa fondamentale per sapere come muoversi al fine di scongiurare ogni rischio per la salute degli abitanti del Nord Italia”, conclude l’eurodeputato.
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