Zanoni (PD): “Centro per disabili nella casa sequestrata al boss della camorra a Paese: chi oggi festeggia, ci negava le sale per parlare delle infiltrazioni mafiose in Veneto”

Venezia, 29 novembre 2019

“Il Veneto non è a rischio infiltrazioni mafiose, purtroppo ormai le mafie sono ben radicate anche in Veneto.  La Lega se ne faccia una ragione, anziché contrastare chi già anni fa denunciava la situazione. Chissà se anche l’ex vicesindaco di Paese Pietrobon è ancora convinto che sia un argomento non interessante per i suoi concittadini: in quel caso farebbe bene a non tagliare alcun nastro…”. A dirlo è Andrea Zanoni, intervenendo sul sequestro di un appartamento al boss della camorra Gaetano Fontanella, consegnato al Comune, che lo trasformerà in un centro per disabili. “Non un ‘pesce piccolo’, ma un criminale che stando alle indagini aveva creato un impero immobiliare tra Angri, Sant’Antonio Abate e Paese, grazie ai soldi fatti con usura, estorsione e riciclaggio”. 

 

“L’iniziativa del Comune è lodevole, spero sia il segnale di un vero cambio di rotta. Ricordo infatti che l’immobile nella frazione di Postioma venne confiscato nel 2012 e, appena pochi mesi prima, l’allora sindaco di Paese, Pietrobon, mi aveva negato la sala consiliare per un incontro dal titolo ‘Mafiosi a casa nostra’, con evidente fastidio per l’argomento trattato. Un fastidio che in realtà riguarda tutta la Lega. Zaia quando ci sono indagini e arresti, sempre più frequenti, parla di ‘criminalità organizzata’ senza mai usare le parole ‘mafia’ o ‘camorra’; ogni anno in Consiglio regionale, in sede di bilancio siamo noi del Partito Democratico a sollecitare più risorse e presentare emendamenti per finanziare la Legge regionale 48/2012 sulle politiche di prevenzione del crimine organizzato e mafioso, a cui vengono destinate invece solo poche briciole. La stessa legge prevedeva la creazione di un Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata, avvenuta nel febbraio 2017, con cinque anni di ritardo. Appena una settimana fa abbiamo saputo che nella campagna trevigiana si nascondeva addirittura il superlatitante Matteo Messina Denaro, i Casalesi avrebbero condizionato le elezioni di Eraclea e Caorle, solo per citare gli episodi più clamorosi: cosa serve ancora, per capire che le mafie sono un’altra delle tante emergenze venete?”.

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