“Attorno al progetto delle casse di espansione nell’area delle grave di Ciano, a Crocetta del Montello, è calato un grave muro di silenzio”. La denuncia è del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni che annuncia: “In questi giorni ho presentato sia un’interrogazione che una richiesta di accesso agli atti. Le questioni avvolte nella nebbia sono due. La prima è legata ai carotaggi, effettuati il 17 febbraio 2023 presso le grave. Tre mesi dopo, a maggio 2023, chiesi alla Direzione Difesa del Suolo e della Costa della Regione del Veneto copia degli esiti di queste indagini geognostiche. Mi venne risposto che i risultati non erano ancora stati consegnati e dunque non erano disponibili. Da allora, il silenzio. Torno alla carica nello scorso settembre e il 16 ottobre ricevo dalla stessa Direzione la medesima risposta negativa. Mi chiedo come sia possibile che, dopo oltre 20 mesi dai carotaggi, non ci sia uno straccio di esito. E soprattutto, con l’interrogazione, chiedo alla Regione cosa ne pensi e se ritenga di dover far luce su quanto sta accadendo”.
“La seconda questione – prosegue l’esponente dem – è relativa a quanto emerso con le dichiarazioni pubbliche del presidente Zaia dello scorso 28 ottobre, quando trapela l’esistenza di quattro progetti inerenti all’opera. Anche in questo caso mi rivolgo a chi di dovere, ovvero alla Direzione Programmazione difesa del suolo. Ebbene, malgrado gli incarichi ai progettisti siano stati assegnati nel dicembre 2021, con un costo di 1.651.700 mila euro di denari pubblici, mi viene risposto che ‘i progettisti incaricati stanno sviluppando il confronto e la valutazione di quattro alternative progettuali, compresa l’ipotesi di non realizzazione dell’intervento’. E che ‘a oggi il procedimento non è concluso e i progettisti non hanno ancora proceduto alla consegna degli elaborati’. Come è possibile che dopo tre anni non ci sia ancora l’ombra di una documentazione progettuale per la quale è stato fatto un appalto e vengono spesi soldi pubblici?”.
Zanoni conclude osservando che “Al netto del fatto che l’unica notizia positiva è che non viene scartata l’ipotesi di non realizzare le casse a Ciano, dove sorge il sito protetto di Rete Natura 2000, resta grave questa assenza di riscontri. Zaia parla a vanvera come per le nutrie oppure ha i documenti dei progetti e non me li vogliono dare? Forse è calato il silenzio perché tra le ipotesi alternative c’è magari quella di realizzare le casse di espansione a Ponte di Piave che comporterebbe il sacrificio di ettari ed ettari di vigneti per la produzione del Prosecco, tanto caro al nostro presidente? Di certo non mi faccio prendere in giro: qui si tratta di censura oppure di incapacità della Regione di farsi rispettare e ottenere gli esiti dei carotaggi e le carte progettuali pagate profumatamente con fondi pubblici. Se questa situazione continuerà non esiterò a rivolgermi al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Regione, al Garante regionale dei diritti delle persone e anche al Mediatore europeo, che interviene anche nei casi di mancata trasparenza in atti riguardanti l’ambiente”.