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Zanoni (Pd): “Calendario Venatorio: il Veneto è a rischio sanzioni europee”

“Il calendario venatorio 2016-17 della Regione Veneto non è in linea con le linee guida dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e potrebbe portare la Regione a delle sanzioni da parte dell’Europa”. Questa è l’opinione del consigliere regionale Andrea Zanoni (Pd) vicepresidente della II Commissione che oggi ha replicato alla presentazione del 22 giugno del calendario venatorio.

“Il calendario 2016-17 – spiega Zanoni – ricalca le illegittimità di quello dell’anno precedente. La regione sta dimostrando che per quanto riguarda le specie migratorie non sono stati considerati importanti criteri scientifici di tutela, venendo così meno all’interesse collettivo di tutti i cittadini veneti mettendo a repentaglio le popolazioni di uccelli migratori, bene naturale trans-europeo”. I dati ai quali fa riferimento il consigliere Zanoni sono quelli trasmessi dall’Ispra alla Regione Veneto – Politiche dell’Agricoltura, Caccia, Pesca e Bonifica in data 10 maggio 2016. “Alla proposta di calendario venatorio presentata dalla Regione – continua il consigliere Zanoni – L’Istituto ha risposto chiedendo che per 25 specie migratorie la data di inizio caccia fosse posticipata a inizio ottobre nel periodo post-svezzamento, così come richiesto dall’Europa, per altre 14 la chiusura della caccia anticipata al 20 gennaio e non alla fine del mese per garantire la formazione delle coppie dei migratori nel periodo di ritorno ai luoghi di nidificazione. Troppo elevati, inoltre, sono i limiti di carniere per alcune specie. Infine, per la rara specie del combattente viene chiesto il divieto assoluto di caccia. Tutte indicazioni che, basate su criteri e studi scientifici, non sono stati accolti in questo nuovo calendario”.

Il rischio, secondo il consigliere, è ora quello di sanzioni europee alla Regione Veneto: “Nel 2014 – continua l’esponente Dem – L’Europa ha aperto una procedura EU PILOT, il preliminare di una procedura di infrazione con possibili sanzioni finali, contro l’Italia in quanto l’attività venatoria, compresa quella in Veneto, consentiva la caccia a specie di migratori nel periodo considerato di migrazione. Non vorrei che la nuova decisione del Veneto contraria a quanto chiesto dall’Ispra portasse a conseguenze indesiderate con sanzioni europee e ricorsi al Tar”. Oltre alla presentazione dei dati, non manca anche una frecciata del consigliere alla maggioranza di governo regionale: “Mi sembra paradossale che per avere conoscenza precisa del nuovo calendario venatorio in Veneto abbiamo dovuto attendere la sua pubblicazione nei giornali, visto che la Giunta non lo ha ancora messo a nostra disposizione”.

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