Zanoni (Europa Verde): “Declassamento del lupo, vittoria della demagogia sulla scienza. Inaccettabile la ‘lista di proscrizione’ di Corazzari”.

Il Consigliere regionale del Veneto e Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale dei diritti degli Animali di Europa Verde denuncia: “Abbattere i lupi non risolve i problemi, li aggrava. Gravissimo anche il progetto per consentire ai cacciatori l’accesso con fuoristrada ai sentieri montani”

Venezia, 12 maggio 2025 “Il declassamento del lupo da ‘specie strettamente protetta’ a ‘specie protetta’, approvato recentemente dal Parlamento Europeo con i voti favorevoli di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, rappresenta un pericoloso passo indietro nelle politiche di conservazione e un trionfo della demagogia sulle evidenze scientifiche”.

Con queste parole Andrea Zanoni, consigliere regionale del Veneto di Europa Verde e Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale dei diritti degli Animali, interviene sulla recente decisione europea e sulle inquietanti dichiarazioni dell’assessore regionale alla Caccia Corazzari.

“È allarmante che l’assessore Corazzari parli già di abbattimenti dei lupi che si avvicinano ‘ai centri abitati, oltre che a malghe e allevamenti’, rivelando una visione semplicistica e anacronistica della gestione faunistica. Questo approccio non solo ignora completamente le evidenze scientifiche, ma propone soluzioni che hanno dimostrato di non funzionare e che, al contrario, rischiano di aggravare i problemi esistenti”, continua Zanoni.

Il consigliere regionale sottolinea come la scienza abbia ampiamente dimostrato che l’abbattimento dei lupi non riduca sul medio-lungo termine le predazioni, ma possa addirittura incrementare danni e conflitti destabilizzando la struttura sociale dei branchi.

“I dati parlano chiaro: solo lo 0,065% del bestiame allevato in Europa è vittima di predazione da parte del lupo ogni anno. Il problema non è la presenza del lupo, ma la mancata adozione di misure preventive adeguate. Recinzioni elettrificate, cani da guardiania, ricoveri notturni per il bestiame sono soluzioni concrete che, quando implementate correttamente, riducono drasticamente le predazioni. Eppure, invece di investire seriamente su queste misure, si preferisce la via più facile e populista: declassare e abbattere”, evidenzia Zanoni.

“È particolarmente preoccupante anche il progetto di legge che intende consentire ai cacciatori di raggiungere con fuoristrada la parte alta della montagna tramite sentieri attualmente vietati. Una misura che, oltre a danneggiare gravemente l’ecosistema montano, appare chiaramente funzionale all’attuazione di piani di abbattimento che ora, oltre a cinghiali e volpi, avranno come obiettivo anche i lupi. Si tratta di un attacco concertato alla biodiversità delle nostre montagne”.

“Il vero problema è che il Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo è bloccato da anni, e molte regioni italiane hanno dimostrato gravi carenze nel monitoraggio della specie. Come si può pretendere di gestire efficacemente una specie senza conoscerne adeguatamente distribuzione, dinamiche e impatti reali?”, si chiede il consigliere.

“Europa Verde si opporrà con tutti gli strumenti a sua disposizione a questa deriva antiscientifica e antiambientalista. Chiediamo alla Giunta regionale del Veneto di abbandonare l’approccio ideologico alla gestione del lupo e di investire seriamente nella prevenzione, nell’educazione e nel monitoraggio scientifico. Solo così si potranno ridurre realmente gli impatti e abbassare il livello dei conflitti, promuovendo una coesistenza autentica tra attività umane e conservazione della biodiversità”, conclude Zanoni.

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