Zanoni e Masolo (EV): “Codice etico per la caccia scomparso dai radar perché nella caccia di etico non c’è nulla! Presentata interrogazione.”

“Suggeriamo all’Assessore Corazzari e al collega Bet di preparare l’istanza per ottenere la dichiarazione di assenza del Codice etico per la disciplina dell’attività venatoria. A questo proposito ricordiamo che nel 2022, attraverso un emendamento del Consigliere Bet alla legge regionale n.50 del 1993 presentato in sede di approvazione del Piano faunistico venatorio 2022-2027, venne introdotto il codice etico dei cacciatori, codice che, secondo quanto previsto, doveva essere adottato entro un anno dall’entrata in vigore della legge di approvazione. Constatiamo che la Giunta non adempie nemmeno a quanto richiesto dalla stessa maggioranza che la sostiene, perché di fatto il codice etico è scomparso dai radar e non se ne hanno notizie da più di due anni: un silenzio significativo che esprime la sostanziale inutilità della disposizione introdotta nel 2022.

C’è da dire – dichiara Zanoni  – che il mondo venatorio non si è affaticato più di tanto nel pretendere il Codice etico, d’altronde non si capisce  in che modo un codice di comportamento avrebbe potuto incidere su temi quali: l’atroce utilizzo dei richiami vivi, oggi peraltro oggetto di un progetto di legge regionale che di fatto mira a sanare comportamenti irresponsabili; la gara cinofila con grossi cani segugi che si sarebbe dovuta tenere lo scorso fine settimana e autorizzata dalla Regione nel pieno periodo di riproduzione delle lepri, e fortunatamente sospesa dopo il nostro intervento alla luce del parere di Ispra da me richiesto; le varie iniziative legislative sugli appostamenti di caccia, che hanno consentito tagli di vegetazione, movimenti di terra e distruzione di flora spontanea protetta in aree sottoposte a vincolo paesaggistico.

A fronte di tutto questo, la domanda che ci poniamo – affermano Zanoni e Masolo – è come il codice etico potrebbe incidere positivamente, determinando un cambio di passo, tenuto conto che sin qui le iniziative legislative assunte dalla maggioranza sembrano voler dire al mondo venatorio che tutto è concesso. Eppure un cambio di passo sarebbe necessario, visto che l’ambiente, per effetto di pesticidi nelle acque e nel suolo, del consumo di suolo, delle emissioni inquinanti in atmosfera, dei PFAS, del riscaldamento globale e del negatissimo a destra cambiamento climatico, è già un inferno per la fauna selvatica. Forse che il codice etico, preso finalmente atto che anche le condizioni ambientali fanno della caccia una “tradizione” insostenibile e niente affatto etica, avrebbe finalmente condotto il mondo venatorio a deporre le armi? Non crediamo, però riteniamo che anche la Giunta debba dirci la sua, chiarendo per quali ragioni lo sbandieratissimo codice etico non sia stato ancora adottato. Da parte nostra la vera norma che renderebbe etica la caccia è quella della sua abolizione.”

 

 

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