“Da una lettura approfondita, emerge che questo studio dimostra la scarsa efficacia della Via del Mare e che certamente genererà un grave squilibro sia nel rapporto tra costi e benefici sia a livello di traffico. Un caso su tutti, lo svincolo che attraversa il centro di Caposile, distruggendone la sostanziale vivibilità”.
Questo il commento dei consiglieri regionali del Partito Democratico, Francesca Zottis, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni, circa gli esiti dello studio dei flussi di traffico riguardanti l’infrastruttura, effettuati da Veneto Strade su incarico della Regione ed illustrati ai sindaci del territorio dall’assessora alle Infrastrutture Elisa De Berti. “Per tutti e sei gli itinerari analizzati nel periodo invernale, pre e post estivo, – evidenziano gli esponenti dem – la differenza del tempo di viaggio tra i percorsi lungo la viabilità locale e la Via del Mare risulta inferiore ai 5 minuti, evidenziando così un vantaggio a percorrere la viabilità locale in alternativa alla superstrada a pedaggio. Nel periodo classificato a traffico intenso si registra invece una variabilità nel vantaggio temporale oscillante tra il 15 ed il 30%, dunque ridotti rispetto a quelli ventilati. Ulteriori criticità evidenziate dallo studio sono le 15 interferenze irrisolte per la viabilità agricola ed ‘il perdurare di accodamenti in stagione turistica tra la fine della superstrada ed il litorale’. Quest’ultima condizione, se non risolta, vanificherà gran parte dei vantaggi ipotizzati. A tutto ciò si aggiunge la non considerazione del passaggio dei mezzi agricoli per forza di cose sulle strade locali, come evidenziato dallo studio stesso, e l’innalzamento dei costi per la messa in opera delle infrastrutture: macigni sulla realizzabilità dell’infrastruttura, come ammesso anche dalla stessa Regione”.
“Per valutare poi gli effetti economici e di pedaggio, – commentano i consiglieri – sarebbe buona pratica di trasparenza elaborare degli scenari su valori di investimento al 2025 realistici e valutare il reale andamento delle tariffe secondo gli indici Istat dal 2013 al 2024, che non è l’1,5 % indicato nel Piano Economico finanziario contrattuale. È evidente in ogni caso il punto nero rappresentato dalla bancabilità dell’opera – concludono i consiglieri del Pd – e non possiamo non avere un piano B. Abbiamo già pagato abbastanza la Pedemontana per errori di valutazione sui criteri. Chiediamo che attorno a questo studio si tenga un confronto anche in Consiglio regionale, presso la commissione competente”.