Una ricerca della Divisione dell’Ambiente, dell’Energia e degli Studi, (STOA – Scientific and Technological Options Assessment) del Parlamento Europeo, del 2001, intitolato “I CAMPI ELETTROMAGNETICI E LA SALUTE” conferma che gli elettrodotti attirano e concentrano gli agenti inquinanti degli scarichi delle macchine ed altri scarichi (CF. su www.paeseambiente.org – comunicato del 3 dicembre 2008). In particolare, al capitolo 1.2. dal titolo “I CAVI AEREI E GLI IONI” si possono leggere queste testuali parole: “Di recente si è sviluppato un certo allarmismo sul ruolo che gli ioni ovvero le particelle cariche possono avere nell’aumentare il rischio di tumori nelle persone che vivono nei pressi di cavi dell’alta tensione. Questo tipo di linee elettriche produce infatti particelle cariche, che si fissano sul particolato e gli agenti inquinanti presenti nell’aria che, a loro volta, si fissano sulle persone. L’agente inquinante si deposita poi sulla pelle o viene inalato, nel qual caso si fissa nei polmoni in virtù della sua carica. I cavi dell’alta tensione non sono quindi pericolosi di per sé, ma perché la loro presenza attira e concentra gli agenti inquinanti emessi dagli scarichi delle macchine, ecc.”. Va ricordato che i rilievi dell’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) svolte nel 2006 sull’inquinamento dell’aria nel comune di Paese, tramite un campionatore mobile di PM10 (le polveri sottili) hanno evidenziato che l’aria che respiriamo è ancora più inquinata di quella di Treviso centro (nota per essere una delle città più inquinate della provincia) superando frequentemente il limite di legge dei 50 ug/mc (microgrammi al metro cibo) e addirittura dei 100 ug/mc (Vedi comunicato di Paeseambiente del 3 APRILE 2007 e la relazione tecnica dell’ARPAV su www.paeseambiente.org). Risulta quindi evidente che il nuovo elettrodotto ad altissima tensione, da 380.000 volt, costituirebbe un nuovo grave rischio per la salute di tutti i cittadini, anche di quelli che abitano a qualche chilometro dai cavi dell’elettrodotto, quindi la questione dell’elettrodotto a Paese (come a Morgano, Zero Branco, Quinto e Volpago) non si può risolvere con lo spostare di qualche centinaio di metri il suo tracciato. Da uno studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) e dall’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (APAT) risulta che uno stato cronico di avvelenamento dell’aria con oltre 20 ug/mc di PM10 porta al decesso a causa del cancro al polmone, dell’infarto e dell’ictus. Se consideriamo poi che Paese è costantemente sottoposto all’inquinamento delle esalazioni delle discariche, degli scarichi degli aerei militari di Istrana, delle emissioni dei veicoli di strade ad alto traffico, delle emissioni di industrie insalubri di prima classe, di altre emissioni prodotte da particolari attività, delle 20.000 tonnellate di rifiuti speciali e tossiconocivi lasciati al vento da anni alla discarica SEV, portare a Paese un super elettrodotto significa portare un nuovo rischio sanitario. Una frase di questo studio che mi ha fatto riflettere – ha dichiarato Andrea Zanoni di Paeseambiente – è questa “Ciò che è un bene per il bilancio delle aziende non sempre è un bene per la salute pubblica”, questo dovrebbe far riflettere i sindaci affinché valutino attentamente le rassicurazioni e le offerte in denaro che TERNA dà ai vari amministratori il cui territorio è interessato dall’elettrodotto. Il fatto poi che gli elettrodotti attirino l’inquinamento dell’aria e contribuiscano a far incollare le particelle ai polmoni mi fa pensare e riflettere sulla questione dei troppi morti di cancro a Paese e zone limitrofe che noi di Paeseambiente abbiamo sollevato con la petizione sottoscritta da 2157 cittadini. Si invitano i lettori alla Conferenza sugli elettrodotti per il 5 dicembre, alle 20.30, presso la sala consigliare del comune di Paese.