Dal primo gennaio 2014, il canile di Ponzano Veneto (TV) è stato affidato alla gestione dell’Ente Nazionale Protezione Animali di Treviso che, in soli due mesi, ha già trovato famiglia a 53 cani abbandonati. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «Una bellissima pagina di civiltà e la dimostrazione che un’associazione seria come l’ENPA è in grado di gestire in modo impeccabile una situazione molto complicata. Tutti i canili d’Italia devono essere improntati alla trasparenza, con aperture al pubblico che facilitino le adozioni e, nel caso di gestione di privati, la possibilità continua per i volontari delle associazioni animaliste di accedere».
Dal primo gennaio 2014, il canile di Ponzano Veneto (TV) è stato affidato con un bando d’appalto alla gestione della Sezione di Treviso dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), presieduta da Adriano De Stefano. L’associazione animalista trevigiana ha raccolto un’onerosa eredità dai gestori precedenti che, al 31 dicembre 2013, contava ben 175 cani di cui 158 a carico dei 55 Comuni convenzionati con l’ULSS 8 e 9.
L’ENPA, in soli due mesi, ha già trovato famiglia a 53 cani abbandonati e ospiti del canile. Dei quattro zampe presenti, 38 vi erano rinchiusi da più di 10 anni, numero che sale a 126 se si considerano gli ingressi nella struttura fino al 2010. La Sezione ENPA di Treviso, per la prima volta con un vero e proprio rifugio da gestire, non è nuova ai grandi numeri con 200 cani e 400 gatti affidati ogni anno.
L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice Presidente dell’intergruppo per il benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «L’ENPA di Treviso guidata da Adriano De Stefano sta scrivendo una bellissima pagina di civiltà che deve inorgoglire i trevigiani. Un’associazione seria come l’ENPA, con oltre cent’anni di storia alle spalle, ha dimostrato ancora una volta di saper gestire in modo impeccabile una situazione che da subito si è rivelata molto complicata. Tutti i canili d’Italia devono essere improntati alla trasparenza, con aperture al pubblico che facilitino le adozioni e, nel caso di gestione di privati, la possibilità continua per i volontari delle associazioni animaliste di accedere. Queste prescrizioni devono diventare la normalità e non rimanere chiuse in un cassetto. Le autorità preposte devono vigilare affinché tutto sia gestito con l’obiettivo del benessere degli animali che si traduce anche in un soggiorno temporaneo in canile mirato all’adozione».
L’ENPA di Treviso ha fatto sapere che il 20 per cento degli ospiti è rappresentato da cani da caccia e che dall’inizio dell’anno sono già entrati in canile 15 cani. «È necessario che le istituzioni affianchino le associazioni nell’opera di prevenzione, informazione e formazione – ha proseguito Zanoni – Servono campagne di sensibilizzazione e controlli per l’osservanza dell’obbligo del microchip sancito dalla legge nazionale sul randagismo 281 del 1991. Da sottolineare la storia di Gabriele, entrato in canile nel 1999 quando aveva solo un anno e ridotto dopo 14 anni di permanenza all’immobilità, che ora è stato ora adottato da una splendida famiglia grazie agli appelli in rete delle volontarie ENPA. Un’adozione che ha commosso l’Italia e che dimostra che il lavoro dei volontari può veramente cambiare una vita. Invito tutti a contribuire, anche solo regalando un po’ del proprio tempo, alla rinascita della struttura di via Fossa 5».
Questa nuova gestione ha già portato degli importanti risparmi per i contribuenti così come evidenziato dalla tabella allegata.
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