Uguaglianza di genere, per le donne dei Paesi balcanici c’è ancora tanta strada da fare

Il Parlamento europeo approva una relazione che chiede misure concrete per garantire i diritti delle donne nei Paesi balcanici che si stanno avvicinando all’Ue.

Zanoni: “L’uguaglianza di genere è un valore fondante dell’Unione europea, per questo possiamo fare molto per aiutare le donne dei Paesi candidati ad entrare nell’Ue

 

Il Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo la relazione “sui diritti delle donne nei paesi balcanici in via di adesione” dell’eurodeputata Marije Cornelissen (verde, olandese) che chiede l’istituzione di appositi meccanismi per l’applicazione di disposizioni in materia di diritti delle donne e uguaglianza di genere nei vicini Paesi (alcuni già candidati ad entrare nell’Ue) della penisola balcanica. L’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni ha così commentato: “Le donne devono conoscere i loro diritti, devono essere in grado di denunciarne eventuali violazioni o discriminazioni a un’autorità competente e le denunce devono essere gestite in modo opportuno e tempestivo affinché tali diritti abbiano un significato concreto”.

 

Il Parlamento europeo chiede che siano prese misure concrete nei seguenti settori: allineamento della legislazione al diritto UE in materia di uguaglianza o ad altra legislazione; piani e strategie di azione; organismi governativi, parlamentari e indipendenti; iniziative nel settore delle forze di polizia e della magistratura; aspetti legati al bilancio; cooperazione con la società civile; monitoraggio e raccolta di dati e informazioni.

 

Solo mettendo nero su bianco le principali misure da prendere si può garantire la parità di genere in questi Paesi dove ancora oggi troppe donne soffrono di violenze e discriminazioni – incalza Zanoni – L’Unione europea può giocare un ruolo fondamentale, spingendo i governi nazionali di questi Paesi a fare il possibile affinché le proprie donne godano degli stessi diritti degli uomini. La Croazia è quasi pronta ad aderire, il Montenegro ha avviato i negoziati, la Serbia e la Macedonia hanno acquisito lo status di candidati e l’Albania, la Bosnia ed Erzegovina e il Kosovo stanno lavorando alle prossime fasi dell’adesione, con risultati differenti. Promuovere l’uguaglianza di genere è parte fondamentale di questo processo, non soltanto perché le donne rappresentano metà della popolazione dei paesi in via di adesione, ma anche perché l’uguaglianza di genere è un valore fondante dell’Unione europea stessa”.

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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