ANDREA

ZANONI

Europee 2024

Cerca

SONO TRASCORSI 12 ANNI DAL DISASTRO DELLA BUTANGAS DI PAESE (TV) DEL 15 MARZO 1996 CHE COSTO’ LA VITA A DUE OPERAI E GRAVISSIME USTIONI AD ALCUNI SOCCORRITORI. AD OGGI GLI INTERROGATIVI SUL DISASTRO RESTONO ANCORA MOLTI. IN 12 ANNI NEMMENO UN EURO DI RISARCIMENTO AI 25 CITTADINI CHE HANNO INTENTATO UNA CAUSA CIVILE: LA PROSSIMA UDIENZA AL 27 MARZO 2008. SUL CASO DELLA BUTANGAS PAESEAMBIENTE METTE A DISPOSIZIONE UNA RASSEGNA STAMPA RELATIVA AGLI ANNI 1996, 1997, 1998, 1999 E ALTRI IMPORTANTI DOCUMENTI “STORICI”.

Sabato prossimo cadrà il dodicesimo anniversario del disastro della Butangas di Paese; il 15 marzo del 1996 un’esplosione all’interno del deposito di gas segnò drammaticamente la storia del nostro comune; la causa di tutto fu una perdita di gas durante le normali operazioni di scarico di un’autocisterna (Cf. FOTO AEREE su www.paeseambiente.org). In seguito a quel drammatico incidente morirono gli operai Claudio Mardegan e Gottardo Parisotto investiti dalle fiamme dell’esplosione, rimasero inoltre feriti undici vigili del fuoco ed altri due operai, alcuni dei quali in modo molto grave. Anche i danni per i residenti della zona furono ingenti: muri abbattuti, tetti spaccati, abitazioni divelte, finestre esplose, veicoli forati e tanto, tanto terrore (Cf. ELENCO DANNI subiti dai residenti stilato dal Comune di Paese su www.paeseambiente.org). Tre le esplosioni registrate: una alle 8.05 che causò un enorme boato avvertito per chilometri e che fece tremare le case di tutto il paese provocando la prima vittima e numerosi feriti tra i vigili del fuoco, alcuni trasformati in torce umane; alle 8.10 la seconda e alle 9.15 la terza con l’esplosione di un’autocisterna (mentre la Butangas era già piena di soccorritori) i pezzi della quale arrivarono ad oltre mezzo chilometro di distanza sino in Via Diaz. Ancora oggi sul sito internet dell’ULSS di Treviso (http://www.ulss.tv.it/suem/butan.html) viene riportata la fotografia aerea del luogo del disastro ed una dettagliata cronistoria degli interventi dei mezzi di pronto soccorso. L’area venne evacuata per 500 metri dal luogo del disastro mentre sopra il sito si levò una specie di fungo di fumo, alto qualche centinaio di metri, simile a quello di una bomba atomica. I telegiornali delle reti nazionali diedero notizia dell’evento, addirittura con delle edizioni straordinarie, mandando in diretta le immagini del disastro. Ancora ad oggi restano attuali alcuni interrogativi: come poteva venire esercitata un’attività così pericolosa in una zona ad alta densità abitativa? Si potevano evitare i morti e i feriti? Perché a distanza di anni accadono ancora disastri simili come per il caso della De Longhi del 18 aprile 2007? In merito ai danni morali e materiali, oggi dopo ben 12 anni, nessuno dei 25 cittadini che hanno intentato una causa civile, ha ricevuto il risarcimento richiesto, ciò anche a causa di uno scarica barile tra le società di assicurazione della Butangas e quella dell’autotrasportatore della cisterna. Dopo l’ennesimo rinvio deciso lo scorso 18 ottobre 2007, il prossimo 27 marzo, salvo ennesimi rinvii, finalmente dovrebbe tenersi una importante udienza presso il Tribunale Civile di Treviso. Il processo penale a carico di Romualdo Amiranda della Trasporti Piccinini e Mario Massimo Storace della Butangas (CF. Avviso di Fissazione dell’udienza preliminare del ’04/1/1997 su www.paeseambiente.org) si è invece concluso nel 1999 con il patteggiamento di un anno di reclusione (pena sospesa) per ciascuno degli imputati (Cf. SENTENZA del ’10/6/1999 su www.paeseambiente.org). Pare proprio inverosimile che dopo 12 anni – ha dichiarato Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente – vi siano ancora 25 cittadini di Paese e non, che aspettano di essere risarciti per i danni morali e materiali subiti dall’esplosione, sarebbe stato sicuramente auspicabile un maggior impegno da parte delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute, per porre fine a questa lunga diatriba, considerato tra l’altro che la Butangas ha sottoscritto degli accordi pubblici sulla destinazione dell’area interessata. Devo purtroppo constatare, visti anche i disastri recenti della De Longhi e quelli ambientali della ex SEV, nonché tutti i morti che quotidianamente si registrano sul lavoro, che eventi drammatici come quello di Paese non hanno insegnato nulla o quasi. Si continua a morire nei luoghi di lavoro e troppe aziende prendono sottogamba: la sicurezza dei loro dipendenti, le norme in materia di sicurezza e l’efficienza degli impianti antincendio. Paeseambiente per non dimenticare quanto avvenuto in quel terribile 15 marzo 1996, mette a disposizione di tutti tramite il sito internet www.paeseambiente.org, grazie anche al prezioso contributo del Vicepresidente di Paeseambiente, Raffaele Ruggiero, la seguente documentazione:

1) una rassegna stampa sul “caso Butangas” relativa agli anni 1996, 1997, 1998 e 1999 (Cf. RASSEGNA STAMPA anni 1996 parte A, 1996 parte B, 1997, 1998, 1999 su www.paeseambiente.org) per un totale di una cinquantina di articoli;
2) foto aeree del luogo del disastro;
3) l’elenco dei danni subiti dai residenti della zona realizzato dal comune di Paese;
4) l’avviso pubblico di fissazione dell’udienza del Tribunale di Treviso dell’’04/1/1997;
5) la sentenza di condanna del Tribunale di Treviso del ’10/6/1999.

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa