“Zaia preferisce non governare, scegliendo di esacerbare la conflittualità sociale e questo è il risultato”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Partito Democratico Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Graziano Azzalin e Bruno Pigozzo, per i quali “la rivolta avvenuta nella notte tra lunedì e martedì al Centro di prima accoglienza di Cona, dopo la morte di una donna ivoriana, è anche dovuta ad una concentrazione assurda, indegna di un Paese civile, ed è il frutto del rifiuto della Politica di assumersi le proprie responsabilità. In primo luogo di Zaia e dell’Assessore ai Flussi Migratori Lanzarin. In situazioni di emergenza, infatti, non ci si gira dall’altra parte. Il ruolo della Regione dovrebbe essere invece quello di favorire una soluzione, invitando tutti i Comuni a fare la propria parte, ospitando poche persone in rapporto alla popolazione, come peraltro richiesto dal Ministero e dalle Prefetture”.
“Se venisse praticata un’accoglienza diffusa- spiegano gli esponenti Democratici – casi come quello di Conetta non esisterebbero. L’accoglienza diffusa rappresenta infatti l’unica strada percorribile, perché garantisce un maggior controllo, smorza le tensioni e favorisce l’integrazione nel tessuto sociale. Il Presidente Zaia invece si gira dall’altra parte e scarica sugli altri responsabilità che sono anche e soprattutto sue, visto che chi ha incarichi di governo è chiamato poi a governare. È più facile partecipare a manifestazioni contro i richiedenti asilo, scegliendo di alimentare il conflitto. Ma questo modo di agire è irresponsabile”.
“Perché la Regione – concludono Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Azzalin e Pigozzo – anziché limitarsi a protestare, non si attiva invece, insieme ai Comuni, per esaminare le modalità di gestione dei Centri di accoglienza, operando almeno una verifica mensile dell’attività delle cooperative?”