Pesticidi, Biologico, Sanità – Zanoni (AVS): “Berrino ha ragione, i dati sui pesticidi a Verona e Treviso sono un macigno. La Giunta faccia mea culpa e investa nel biologico”.

Venezia, 2 settembre 2025 – La reazione stizzita e scomposta alle dichiarazioni del dottor Franco Berrino è la conferma che l’epidemiologo ha messo il dito nella piaga. Invece di attaccare chi ha semplicemente detto la verità, i produttori e le istituzioni locali dovrebbero fare un serio esame di coscienza. I dati ufficiali della Regione Veneto sono un macigno: la nostra regione è tra le peggiori d’Italia per il biologico e, contemporaneamente, record per l’uso di pesticidi, con effetti devastanti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.

Basta analizzare i numeri: il Veneto è fanalino di coda per superficie agricola biologica (solo il 5,6% del totale), con una perdita di oltre 3.000 ettari negli ultimi tre anni. Al tempo stesso, l’uso dei pesticidi è in costante e preoccupante aumento. Nel 2023 la nostra regione ha consumato oltre 15,9 milioni di chilogrammi di queste sostanze, pari a 3,29 kg per abitante.

I dati diventano ancora più allarmanti se si guarda alle province di Verona e Treviso, quelle che Coldiretti e Forza Italia difendono con tanta veemenza. Con un consumo rispettivamente di 6,75 kg/persona e 5,40 kg/persona, sono le due province d’Italia con il maggior quantitativo di pesticidi utilizzati. E non solo, tra il 2022 e il 2023 l’aumento è stato rispettivamente del +20% e +30%, una progressione inarrestabile che la Giunta Zaia ignora da tempo.

“Invece di minacciare vie legali a Berrino, gli esponenti della maggioranza farebbero bene a spiegare perché, mentre l’uso di pesticidi esplode, i controlli da parte delle ULSS sono crollati in modo drastico e incomprensibile,” dichiara Andrea Zanoni, Consigliere Regionale di AVS. “A Treviso i controlli sono passati da 178 nel 2014 a soli 29 nel 2022, con un calo dell’83,7%. A Verona si è passati da 191 a 79 (-58%). È una follia che mette a rischio la salute di tutti.”

“Come se non bastasse, per la prima volta in Veneto, Enti pubblici e organismi pubblici quali INAIL e SPISAL hanno accertato un legame tra l’uso dei pesticidi e malattie professionali come il Parkinsonismo, anche a Verona” continua Zanoni. “I dati parlano chiaro. Se la Giunta Zaia avesse sostenuto il biologico e promosso un’agricoltura sostenibile anziché proteggere un modello basato sulla chimica, oggi non saremmo costretti a fare i conti con dati così drammatici. La salute dei veneti vale molto di più dei profitti di pochi. La nostra Regione ha il dovere di cambiare rotta, recuperare il tempo perduto e smettere di essere la pecora nera del biologico.”

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