Panchina, Gentilini e Django – Europa Verde

Si può essere d’accordo o meno con le modalità di espressione adottate dal Centro Sociale Django, ma auspichiamo che la vicenda della panchina non venga strumentalizzata per attaccare una realtà importante per la Città di Treviso.
Il gesto, composto e non violento, compiuto dagli attivisti del centro sociale, ha riportato alla memoria il tempo in cui una panchina simile venne rimossa per impedire ai migranti di trovare in essa un luogo di incontro. I migranti, tra l’altro, fanno parte di quegli stessi “ultimi” che hanno accompagnato il feretro di Papa Francesco, altra personalità venuta recentemente a mancare.
Non si può montare ad arte un caso per richiedere lo sfratto del centro sociale e delle altre realtà culturali dalla caserma Piave.
Nel nostro paese, fortunatamente, esiste ancora la democrazia. Per essa, che abbiamo orgogliosamente celebrato il 25 aprile, italiane e italiani di ogni ceto sociale e formazione politica hanno dato la vita.
Ordinare lo sfratto del Centro Sociale Django significherebbe tornare indietro sotto ogni punto di vista. Le uniche cose vietate dalla Costituzione Italiana sono la violenza e l’apologia di fascismo. Come partiti di opposizione chiediamo a tutti, i cittadini e amministratori, di schierarsi dalla parte giusta e di difendere il diritto di manifestare, ricordando che l’attuale decreto legge sulla sicurezza è stato bocciato dal Consiglio d’Europa in quanto autoritario e antidemocratico. Preserviamo la nostra libertà.

 

Elisa Casonato e Stefano Dall’Agata – coportavoce provinciali Europa Verde Verdi della Marca Trevigiana

Andrea Zanoni – Consigliere Regione Veneto – Gruppo Europa Verde Verdi

Gianluca Zanotti, Lucia Ammendolia, Amedeo Fadini, Luca Saccone – Esecutivo Provinciale Europa Verde Verdi

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