Oggi Paeseambiente ha trasmesso una lettera al sindaco di Paese, Valerio Mardegan, contenente una precisa richiesta sui nuovi sottopassi previsti lungo la linea ferroviaria Treviso–Montebelluna a Castagnole, nel contesto del P.I.R.U.EA. (Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica e Ambientale) della ex Simmel, storica fabbrica delle bombe. Uno dei due sottopassi, quello previsto nella nuova bretella che collegherà via Feltrina con via Toti, cioè la via delle cave e delle discariche (ex Ecoidrojet, La Terra, ecc.), è stato progettato con una altezza di ben 4,50 metri, quello di via Pio X invece è stato progettato con un’altezza di 3,50 metri. La richiesta di Paeseambiente riguarda la diminuzione dell’altezza del sottopasso della bretella Feltrina/via Toti da 4,50 metri a 3,50 metri; questa richiesta serve ad evitare che l’area tra Castagnole e Porcellengo diventi appetibile per la realizzazione di nuove imponenti cave e nuove pericolose discariche, dato che un sottopasso da 4,50 metri risulterà utile solo ad incentivare l’entrata di mezzi pesanti di ghiaia e rifiuti. Il nuovo Piano Regionale sulle Attività di Cava (PRAC) infatti prevede tra i requisiti necessari per la realizzazione di nuove cave quello dell’esistenza di una viabilità sufficientemente dimensionata per i mezzi pesanti. La bretella prevista tra via Feltrina e via Toti, molto probabilmente destinata a diventare strada comunale come le altre nostre provinciali, può essere benissimo provvista di un sottopasso dimensionato per una strada comunale anziché provinciale. Va poi aggiunto che la nuova tangenziale prevista in comune di Treviso, che collegherà via Castellana e via Feltrina, già approvata e finanziata, assorbirà il traffico pesante in transito, rendendo pertanto inutile realizzare la bretella della ex Simmel con le caratteristiche di una strada provinciale, ovvero con un sottopasso alto 4,50 metri. Risulterebbe infatti irrazionale realizzare una bretella di siffatte dimensioni, che porta dalla Feltrina, strada regionale a traffico intenso, a via Toti, destinata a diventare strada comunale, dalla quale si può proseguire esclusivamente a sud nel centro abitato di Castagnole oppure a nord nel centro abitato di Porcellengo, andando a gravare la già critica situazione del traffico. Questa bretella con il relativo sottopasso da 4,50 metri oltre a rendere appetibile l’area ad ulteriori scempi ambientali quali cave e discariche, potrebbe attirare ulteriori problemi di traffico che qualcuno un giorno potrebbe pensare di risolvere realizzando il vecchio progetto della precedente giunta Pavan, relativo alla continuazione della bretella sino alla Castellana, progetto notoriamente osteggiato dall’attuale sindaco nonché cavallo di battaglia della sua campagna elettorale. Con il ridimensionamento di questo sottopasso a 3,50 metri di altezza verranno risparmiati anche denari che l’amministrazione comunale potrà conseguentemente dirottare per contribuire a realizzare i sottopassi necessari a fronteggiare la grave situazione di emergenza venutasi a creare nel territorio a sud del nostro comune, lungo la linea ferroviaria Treviso – Castelfranco Veneto. Andrea Zanoni e Raffaele Ruggiero presidente e vicepresidente di Paeseambiente hanno dichiarato: Quel sottopasso da 4,50 metri di altezza è un autentico cavallo di Troia dei cavatori e degli smaltitori di rifiuti, un vero tappeto rosso steso a chi potrebbe degradare e distruggere ulteriormente il nostro già massacrato territorio. Se il sindaco ci ascolta, ne guadagneranno tutti i cittadini: verrà scongiurato il pericolo del traffico pesante nei centri di Porcellengo e Castagnole, verranno ostacolate nuove cave e discariche, verranno recuperate risorse per altre opere urgenti, verrà accantonato per sempre il distruttivo progetto della bretella Feltrina-Castellana. Ci chiediamo poi come sia possibile che in un comune senza sottopassi come il nostro, dove lungo la ferrovia Treviso–Castelfranco c’è una grave situazione di emergenza traffico a causa dell’assenza di sottopassi con migliaia di cittadini imbufaliti ogni mattina, il primo sottopasso venga realizzato in un complesso dove non è arrivato nemmeno un solo nuovo abitante.