Ordinanza rabbia silvestre: bloccate circa 8.000 doppiette venete

L’ordinanza sulla rabbia silvestre blocca circa 8.000 doppiette venete e i rispettivi cani da caccia.Previste pesantissime sanzioni per i trasgressori delle norme contro la diffusione della malattia.

A rischio di sanzioni anche i proprietari di cani da compagnia mentre le case farmaceutiche brindano ancora.

L’ordinanza n.251 del 24 novembre 2009 del presidente della Giunta regionale del Veneto, con oggetto: “Misure  urgenti per contrastare la diffusione epizoozia di rabbia silvestre in Veneto”  (CF. in ALLEGATO) contiene le norme per contrastare la diffusione di rabbia silvestre in Veneto.

L’ordinanza stabilisce quanto segue:

1) viene resa obbligatoria la vaccinazione di tutti i cani del territorio delle province di Belluno e di Treviso, di una cinquantina di comuni del vicentino ed una ventina di comuni del veneziano (l’elenco dei suddetti comuni delle province di Vicenza e Venezia è riportato nell’allegato B dell’ordinanza). La vaccinazione inoltre deve essere eseguita entro la data del 31 gennaio 2010.

2) .tutti i cani giovani del predetto territorio dovranno essere vaccinati dopo il terzo mese;

3) le vaccinazioni verranno eseguite dai Servizi Veterinari delle ASL o dai veterinari autorizzati;

4) il costo delle vaccinazioni dei cani è a carico dei rispettivi proprietari (la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 euro);

5) viene consigliato, anche se non obbligatorio,  il vaccino anche per gatti e furetti;

6) è vietata la circolazione dei cani nel territorio agro silvo pastorale, “compreso il loro utilizzo per l’esercizio venatorio e le operazioni ad esso connesse (recupero)”, ciò è previsto: a) in tutto il territorio della provincia di Belluno, b) in una sessantina di comuni della provincia di Treviso (su 95 totali, ovvero in tutti i comuni ubicati a nord della provincia, ), c) in quattro comuni della provincia di Vicenza (l’elenco dei suddetti comuni delle province di Treviso e Vicenza è riportato nell’allegato C dell’ordinanza);

7) deve essere intensificata la lotta al randagismo da parte dei comuni e ASL di tutta la regione del Veneto;

8) è vietato toccare, avvicinare o venire in contatto con animali selvatici “di specie recettive” con particolare riferimento alle Volpi:

9) tutte le volpi abbattute o trovate morte, o animali domestici o selvatici sospetti,  dovranno essere recuperati da personale incaricato e consegnate all’istituto zoo profilattico.

L’ordinanza stabilisce, all’articolo 3, che per le violazioni delle predette disposizioni sono previste delle pesantissime sanzioni, queste sono stabilite dall’articolo 358 del Regio Decreto n.1265 del 1934 e dell’articolo 38 della legge n.397/76 (e successive modifiche), e vanno da circa 1550 euro a ben 9300 euro.

Pertanto chi è abituato a portare i propri cani a passeggio in campagna ed in montagna, oppure i cacciatori che esercitano la caccia in forma vagante con i cani, o chi caccia da appostamento con i cani da riporto, rischia quindi una multa salatissima.

“Non siamo in presenza di una e vera propria epidemia di rabbia – ha commentato Andrea Zanoni presidente della Lega per l’Abolizione della Caccia del Veneto – e ciò risulta chiaro se pensiamo che su circa 230.000 cani che si dovranno sottoporre al vaccino, finora in tutta la regione è stato riscontrato solo un caso di rabbia su un cane e cinque casi su animali selvatici.

Di fronte ai costi elevati che i cittadini devono sostenere per questo vaccino sarebbe auspicabile che venisse adeguato il sistema sanitario per gli animali tenendo conto, primo che sono esseri senzienti e non cose, secondo delle esigenze dei proprietari e terzo della dignità dei veterinari; ad esempio si potrebbe riconoscere l’esenzione dell’iva dalle prestazioni veterinarie oggi al 20%, cioè pari a quella prevista per i beni di lusso, parificando le prestazioni veterinarie alle prestazioni mediche.

Comunque sia il problema va affrontato con massima serietà, lanciamo un appello agli addetti alla vigilanza venatoria affinché facciano rispettare l’ordinanza sanzionando i cacciatori che dovessero continuare a cacciare con i cani e ai cittadini affinché evitino di portare i loro cani in campagna o montagna.

Comunque sia una cosa è certa, per le case farmaceutiche questa sarà l’ennesima manna dal cielo dopo quella dell’influenza H1N1”.

LAC Lega Abolizione Caccia – Sezione del Veneto – via Cadore, 15/C int.1 – 31100 Treviso Info: 347 9385856 email: lacveneto@ecorete.it – web: www.lacveneto.it

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