Meteo estremo e danni. Zanoni (EV): “Castelfranco Veneto a rischio alluvioni. Misure di prevenzione ferme ad anni fa? Presentata interrogazione.”

“Appena un anno fa Castelfranco fu messa in ginocchio da una serie di eventi meteo estremi che, purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici, rischiano di diventare consuetudine.

Il 16 maggio 2024 il torrente Avenale esondò allagando ampie zone del comune di Castelfranco, il tutto segnato da una allerta rossa diramata due ore dopo l’inondazione.

Il 25 giugno una seconda, ancor più grave esondazione dell’Avenale, questa volta in completa assenza di preavviso ai residenti da parte delle autorità competenti, ha colpito decine di famiglie già duramente provate.

Il 23 settembre 2024 un terzo episodio, questa volta meno intenso, che ha visto giungere a una parte dei cittadini un messaggio via Telegram, da parte del Comune, ma supportato dagli avvertimenti via altoparlante che ha raggiunto solo una porzione di popolazione interessata.

Da una verifica che ho effettuato con gli uffici regionali risulta che Il Piano comunale di protezione civile del Comune di Castelfranco Veneto risulta essere fermo al 2021, mentre il protocollo di intesa, tra i vari enti interessati come Regione, Comune, Protezione civile, Consorzio di Bonifica Piave, Arpav e altri enti per la gestione del nodo idraulico nel comune è fermo ancora all’edizione del 2007.

Alla luce di questi fatti, considerato anche il ripetersi di certi eventi atmosferici, i cittadini temono di doversi trovare ad affrontare disastri sempre più gravi, che mettono in ginocchio le attività e le proprietà, ma che costituiscono un grosso pericolo anche per la vita dei cittadini. Trovo gravissimo che dopo le tre alluvioni dello scorso anno le procedure di allerta dei cittadini siano ancora quelle vecchie precedenti ai tre disastri!

Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale indirizzata alla Giunta, per sapere se siano state effettuate verifiche su quanto accaduto e sulla funzionalità della macchina di prevenzione; quali siano i ruoli e le diverse responsabilità dei diversi soggetti convolti (Comune, Protezione civile e Consorzio di bonifica); se la Regione intenda implementare le misure preventive e le risorse a disposizione; perché il protocollo di intesa per la gestione del nodo idraulico sia fermo ancora a quasi venti anni fa.

I cittadini hanno il diritto di essere nelle condizioni di affrontare adeguatamente queste emergenze che si stanno intensificando sempre più, prova lo è la situazione di queste ore che arriva da Onigo, Ponte di Piave e Salgareda con interi quartieri sotto acqua.

In tre recenti incontri e sopralluoghi, che ho tenuto a Castelfranco con i cittadini alluvionati, mi è stato riferito che ad ogni allerta meteo non chiudono occhio la notte per la paura di vedersi allagata la casa, altri non vanno più in vacanza perché hanno i genitori anziani a casa o temono per i danni alle proprie case. Voglio ricordare come solo per il primo evento del 16 maggio ben 85 famiglie abbiano denunciato danni per 2.665.436 mente 36 aziende produttive per 2.074.145 euro”. Lo dichiara il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde).

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