Masolo e Zanoni (Europa Verde): “Dopo tanta grancassa, ferma al palo l’attuazione della riforma per la riduzione delle liste d’attesa, ma il Governo ha priorità diverse. Presentata interrogazione”

“Dopo tanta grancassa, ferma al palo l’attuazione della riforma per la riduzione delle liste d’attesa, ma il Governo ha priorità diverse: azionare la macchina fumogena per mascherare l’inazione governativa. L’Assessora Lanzarin chiami il Ministro Schillaci e chieda conto di questi ritardi, ma le raccomandiamo di prestare attenzione: qualcuno lassù potrebbe tacciarla di ordire complotti. Sul tema, abbiamo presentato un’interrogazione”. Lo dichiarano i consiglieri regionali Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde) che spiegano: “L’allarme lanciato dalla Fondazione Gimbe dovrebbe quantomeno spingere l’assessora regionale a chiedere conto dei ritardi conclamati nell’adozione dei decreti attuativi che dovrebbero dare gambe e risorse alla riforma governativa per la riduzione delle liste d’attesa. Consultando la banca dati del Dipartimento per il Programma del Governo abbiamo potuto verificare che per almeno tre decreti attuativi (tra i quali l’individuazione dei criteri di realizzazione e di funzionamento della Piattaforma nazionale delle liste di attesa e di interoperabilità tra la Piattaforma nazionale e le piattaforme regionali) il termine è abbondantemente scaduto, mentre per altri decreti (tra cui l’adozione di una metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del SSN) temiamo che si dovrà aspettare tra il tanto e il tantissimo, non essendo previsto all’interno del decreto-legge un termine per l’adozione”.

“D’altronde – concludono Masolo e Zanoni – non possiamo certo aspettarci molto da un Governo che giorno dopo giorno ha dimostrato di avere gran capacità nell’inventare complotti ai suoi danni, dalle ferrovie che non funzionano alla magistratura, il tutto per giustificare un’incapacità di governare secondo le regole della democrazia, mentre i problemi reali, tra cui la riduzione delle liste d’attesa, restano sul tavolo ed erodono giorno dopo giorno lo stato sociale”.

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