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Lavoro – Zanoni (PD): “Operazione anticaporalato nel Trevigiano: sfruttamento nelle vigne; controlli anche sulle aziende agricole, non solo su chi fornisce manodopera”

(Arv) Venezia 6 mag. 2020 – “Ancora caporali e lavoratori ridotti in schiavitù: bene gli arresti, ma occorre indagare anche sulle aziende che impiegano questi operai agricoli, per essere sicuri che siano davvero all’oscuro e non conniventi”.

Questo il commento del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, “sull’operazione anticaporalato condotta dai carabinieri di Treviso e Roncade, insieme al gruppo dei carabinieri Tutela del lavoro di Venezia, che ha portato all’arresto di quattro persone con le accuse di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in concorso, incendio aggravato e tentata violenza privata”. 

“Lo sfruttamento dei migranti, soprattutto nelle campagne, denunciato con forza anche oggi da Papa Francesco è drammatico – osserva l’esponente Dem –  Nel caso specifico, questi braccianti erano addetti alla lavorazione dei campi e alla potatura delle vigne in provincia di Treviso, dove prestavano la propria opera, sotto stretta sorveglianza, fino a tarda sera e senza il rispetto di alcuna norma di sicurezza sul posto di lavoro, tanto da risultare privi di qualsiasi dispositivo di protezione individuale”.

“Come è possibile che le persone arrestate fossero all’oscuro di tutto? – continua Zanoni – Vanno accertate le loro responsabilità e la Regione dovrebbe rafforzare la prevenzione, intensificando i controlli e revocando i generosi contributi a fondo perduto che vengono elargiti al settore agricolo, in particolare ben 580 milioni di euro in soli 10 anni al comparti vitivinicolo, così come risulta dalla recentissima risposta dell’assessore Pan a una mia interrogazione”.

“La condizione di estrema ricattabilità in cui vivono i migranti impiegati in nero rende assai complicata l’emersione dei casi di sfruttamento – conclude Andrea Zanoni – Per questo, merita un aiuto concreto da parte delle Istituzioni il giovane pachistano che ha collaborato con i carabinieri e si è affidato alla Giustizia, denunciando il proprio connazionale sfruttatore, che poi gli ha incendiato l’auto per ritorsione.”.

 

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