Martedì 20 la commissione regionale prende in esame le osservazioni di chi con forza contrasta il sito e del gestore Mosole.
L’on. Zanoni (IdV) sta interessando la commissione europea
Paese, 18 novembre 2012
Discarica Terra: la Commissione regionale VIA (Valutazione Impatto Ambientale) martedì 20 novembre a Mestre, al nono piano del palazzo Veneto Strade in via Baseggio n. 5, terrà l’inchiesta pubblica sulla discarica di Paese. Presieduta da Silvano Vernizzi, la commissione ascolterà le ragioni esposte in ben 47 osservazioni da Enti, associazione e privati cittadini per impedire la riclassificazione della discarica per inerti di via Baldrocco a Porcellengo, in una nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi, per smaltire un unico materiale pericoloso, ben 460 mila metri cubi di amianto cancerogeno.
Il gestore Mosole con i suoi tecnici cercherà invece di convincere tutti che il progetto è “innocente” e che nonostante in quella discarica siano già presenti 80 mila tonnellate di amianto illegalmente conferito, la commissione potrà rilasciare un parere positivo al progetto.
Paeseambiente si è già mobilitata lo scorso 17 maggio in occasione della presentazione del progetto al pubblico al cinema Manzoni di Paese organizzando un sit-in e un mese dopo ha lanciato una petizione popolare per chiedere al sindaco di Paese di ricorrere al Tar e, qualora il progetto ottenesse l’autorizzazione dalla Regione, anche al Consiglio di Stato. Oltre 7.300 le firme raccolte.
Due osservazioni al progetto sono state presentate dal Comune di Paese; una per ribadire la delibera di Giunta che esprime la contrarietà dell’amministrazione e l’altra per presentare rilievi di carattere tecnico al progetto. Anche la Commissione Ambiente del Comune di Paese ha scritto alla commissione, ritenendo fra l’altro ingiusto che proprio un comune come Paese che vanta un primato nella raccolta differenziata venga penalizzato con discariche autorizzate da enti sovra comunali; discariche puntualmente abbandonate e lasciate alla comunità di Paese con tutti i problemi di bonifica e ricaduta negativa sulla qualità della vita.
Il Consiglio d’Istituto Casteller fa presente che tutte le sue nove scuole ricadono entro il raggio di 3 Km dalla discarica. Le maestre della scuola d’infanzia il Giuggiolo di Castagnole chiedono che vengano presi in esame siti meno popolati. Il presidente del Comitato Genitori della scuola elementare G. Carducci di Porcellengo, ricordando che la scuola dista un chilometro dalla discarica e che i camion con il materiale cancerogeno transiteranno a meno di 100 metri dalla stessa, chiede di respingere il progetto implorando così la commissione: “Non fateci vivere una vita di paura”.
Le mamme di Porcellengo, in testa Maria Cristina Fucile, consigliere comunale di Italia dei Valori, scrivono alla commissione chiedendo di salvaguardare il futuro dei loro bambini.
Attivisti di Paeseambiente e di Legambiente di Paese, Trevignano e Ponzano Veneto e altri privati cittadini, hanno scritto alla Commissione manifestando il loro dissenso e la loro preoccupazione.L’U. S. calcio Paese ricorda che il campo di calcio di Porcellengo è a soli 750 metri dalla discarica.
Il Partito Democratico di Paese, tramite tre suoi iscritti, dopo aver rappresentato alla Commissione la situazione precaria del territorio di Paese, manifesta la contrarietà al progetto e auspica che le nuove tecnologie siano in grado di rendere l’amianto inerte e riutilizzabile.
Valerio Mardegan, ex sindaco di Paese, presenta diverse osservazioni che riguardano l’esecuzione della sentenza di Stato, l’assicurazione per responsabilità civile inquinamento, polizze fediussorie, ubicazione dell’area di intervento, piano di sorveglianza e controllo, principio di prossimità (vicinanza tra produzione e smaltimento del rifiuto), pianificazione territoriale regionale-provinciale-comunale- piano del verde, tutela delle acque, coesistenza di tre impianti diversi nello stesso sito, traffico indotto e alternative strategiche e tecnologiche.
L’on. Andrea Zanoni, eurodeputato di Italia dei Valori, e presidente di Paeseambiente scrive alla Commissione chiedendo di esprimere un parere negativo e di esprimersi ancora prima, formalmente, in merito alla bonifica delle 80.000 tonnellate di rifiuti di amianto smaltite illegalmente in forza della sentenza del Consiglio di Stato.
Legambiente di Trevignano, tramite il suo responsabile Gianni Pellizzari, promotrice con Paeseambiente della petizione popolare, scrive alla Commissione chiedendo che questo progetto venga rigettato perché non può essere sopportata a Paese un’altra discarica; chiede inoltre che venga interessato anche il Comune di Trevignano in quanto le fibre di amianto possono essere veicolate dal vento anche nel territorio di quel comune e parte del traffico con il pericoloso materiale interesserà anche le loro strade.
Paeseambiente chiede alla Commissione, con diverse motivazioni, di respingere il progetto. Fornisce alla commissione alcune slide proiettate alla conferenza del prof. Gualtieri tenuta al BHR di Quinto il 13 luglio scorso e fa sapere alla Commissione che vi sono abitazioni entro 150 metri dalla discarica, ricorda, inoltre, che è stato da poco aperto il nuovo centro commerciale a 1.350 metri dalla discarica con un bacino di utenza di 400 mila persone. Chiede, pertanto, di valutare alternative prima di autorizzare un’altra discarica di amianto a Paese, e chiede che fine abbia fatto l’amianto irregolare del 1999 e perché non si è ancora proceduto alla bonifica di quello del 2005, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato.
Paeseambiente fa rilevare alla Commissione che i centri abitati di Porcellengo, Paese e Castagnole, bersagli sensibili a norma di legge, non sono correttamente indicati nel progetto.
L’associazione ambientalista ricorda anche che Cerd e sede della Protezione Civile sono in prossimità della discarica, addirittura entro il limite imposto dalla legge; trasmette inoltre l’appoggio alla petizione della Sita srl, società di prevenzione ubicata a 200 metri dalla discarica, la quale ritiene che lo stoccaggio di questo materiale nei pressi della loro azienda possa nuocere alla salute dei dipendenti e dei partecipanti ai vari corsi.
Paeseambiente ricorda alla Commissione che in quella discarica vi sono, oltre all’amianto, anche altri rifiuti non conformi in attesa di sistemazione; chiede perché non siano stati interessati oltre al Comune di Treviso anche i comuni di Ponzano Veneto, Trevignano, Istrana, Quinto e Morgano, considerato che tutti i comuni confinanti sono possibili bersagli della dispersione area delle fibre che non segue l’andamento della falda acquifera ma quello dei venti che risulta molto variabile, mentre altri comuni sono ancora più interessati del Comune di Treviso dal traffico indotto.
Paeseambiente si chiede anche come sia stato possibile che il gestori della discarica Terra si siano impossessati di una strada vicinale, la Stropara, e che dopo averla scavata, vogliano anche conferire sopra amianto cancerogeno.
Paeseambiente, infine, ricorda alla Commissione i tanti errori riscontrati in passato nei controlli di questa discarica, troppi per avere fiducia in futuro.
Andrea Zanoni interviene nuovamente sul tema e fa sapere che essendo martedì, data in cui si riunisce la Via, in Plenaria a Strasburgo, a malincuore non potrà presenziare la riunione. “Alla commissione Via avevo mandato delle dettagliate osservazioni contro la discarica Terra. Sto lavorando ad una interrogazione alla Commissione Europea proprio sulla discarica Terra e inoltre ho ottenuto l’appoggio trasversale in commissione Ambiente di tutti i gruppi politici per inserire in un documento sui rifiuti di amianto, di prossima votazione, diretto alla Commissione Europea, un trattamento alternativo alla discarica di questi rifiuti così da poter inertizzare definitivamente le fibre di amianto, evitando di lasciare in eredità ai posteri questi bubboni sotterrati sotto i nostri Paesi”.
Mario Zanardo, portavoce di Paeseambiente conclude: “Troppi sono i motivi validi per respingere questo progetto e quindi confido nel buon senso dei Commissari. Un parere positivo al progetto sarebbe sicuramente percepito come un sopruso dalla popolazione esasperata e preoccupata”.
Per chiarimenti:
Mario Zanardo portavoce di Paeseambiente, cell 349 8109087.