“Lo scorso aprile presentai, assieme al collega Masolo, l’interrogazione in Consiglio regionale: “Inquinamento del canale Osellino in località Campalto: quali azioni per scongiurare il rischio a carico della salute pubblica e la compromissione ambientale della laguna di Venezia?”. Dalla risposta della Giunta regionale emerge una tempestiva messa in sicurezza, mediante l’installazione di una doppia barriera in palancolato Larssen per delimitare la zona interessata. Le analisi eseguite da ARPAV escludono la presenza di idrocarburi; tuttavia, è stata rilevata la presenza di metalli quali ferro, alluminio e manganese, la cui presenza era già stata riscontrata nei terreni adiacenti. Il flusso di liquido nerastro sul lato destro dell’argine aveva preoccupato i cittadini, ma nonostante la loro mobilitazione, a distanza di quasi 4 mesi, non è ancora stata individuata la fonte di provenienza che ha causato la fuoriuscita del liquido nero dall’argine. Inoltre, la Giunta regionale tiene a precisare che il sistema di monitoraggio delle aree contaminate e alla mappatura delle aree a maggior rischio ambientale all’interno della conterminazione della Laguna di Venezia rientrano tra le competenze del P.I.OO.PP (IL Provveditorato Interregionale alle OO.PP.del Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia). Gli abitanti di Campalto denunciano che questa situazione va avanti da tempo. La salute dei cittadini è costantemente messa a rischio e questo può essere evitato mediante azioni congiunte di monitoraggio e prevenzione. Continueremo a monitorare questo fenomeno e chiediamo che vengano eliminate definitivamente le cause.” Lo dichiara il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde).