E’ sempre più difficile la convivenza tra cittadini e cacciatori nel Parco del torrente Torre che interessa i comuni di Udine, Pradamano, Remanzacco e Povoletto. In questo parco che si estende attorno al torrente Torre dovrebbero convivere cittadini che svolgono attività fisica come la corsa, la marcia, la bicicletta o che semplicemente camminano per la passeggiata naturalistica, e le doppiette dei cacciatori.
Il rischio per l’incolumità delle persone che frequentano il parco è molto elevato tanto che ha indotto molti cittadini e due delle maggiori associazioni di protezione ambientali, il WWF e la LAV, a chiedere l’interdizione del parco alla caccia.
La stessa legge 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) all’articolo 21 lettera a) recita: “E’ vietato a chiunque l’esercizio venatorio nei giardini, nei parchi pubblici e privati, nei parchi storici e archeologici e nei terreni adibiti ad attività sportive”, e non sembra lasciare dubbi sull’opportunità di far convivere caccia e parchi pubblici.
Per un caso analogo nel Bosco di Mestre, il Sindaco di Venezia il primo settembre 2011 ha emesso con ordinanza, la n.513, un divieto temporaneo di caccia sul fondo, della durata di tutta la stagione di caccia, ritenendo che l’attività venatoria e la presenza dei cacciatori all’interno del Bosco non sia compatibile con la fruizione pubblica dell’area da parte di visitatori, turisti e scolaresche, al fine di non recare pregiudizio alla sicurezza ed alla incolumità pubblica.
“Esprimo tutta la mia solidarietà – dichiara Andrea Zanoni presidente della LAC ed eurodeputato di Italia Dei Valori- ai tantissimi cittadini ed associazioni che si battono per il sacrosanto diritto di usufruire di questo importante bene pubblico, continuamente minacciato dall’attività di pochi privilegiati cacciatori che potrebbero benissimo svolgere la loro pericolosa attività altrove.
Regione e comuni – continua Zanoni -dovrebbero dare una risposta tempestiva ai cittadini, soprattutto quando si tratta di sicurezza e incolumità pubblica, ricordando che sono stati eletti per fare gli interessi di tutta la popolazione e non quelli di una lobby minoritaria.
Per questo non vorrei essere costretto a vedere il solito rimpallo di responsabilità tra i vari enti: la salvaguardia della pubblica sicurezza è responsabilità dei sindaci e questi possono, anzi devono, muoversi il più velocemente possibile, anche senza aspettare le decisioni della regione, che potrebbero non arrivare in tempi utili per evitare incidenti gravi.
Do il mio appoggio – conclude l’eurodeputato – alle associazioni e ai singoli cittadini che hanno organizzato per lunedì prossimo (14 novembre) una manifestazione alle ore 13.00 all’interno del parco, e li sosterrò ad ogni livello in questa battaglia di civiltà”.