L’Eurodeputato Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea
affinché spinga le autorità siciliane e il Corpo Forestale dello Stato a contrastare simili casi di bracconaggio. “Vediamo se sotto la minaccia di sanzioni europee le autorità locali affronteranno finalmente questo terribile traffico di animali rarissimi e in via d’estinzione”
“La Commissione europea intervenga affinché le autorità siciliane effettuino i dovuti e necessari controlli di prevenzione e repressione del grave fenomeno di bracconaggio e del commercio illecito delle aquile del Bonelli”. Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell’Intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo, con un’interrogazione parlamentare. “Nell’ambito del piano di azione rivolto alle specie di uccelli prioritarie può la Commissione riferire quali sono le azioni adottate finora per la tutela di questa pregiata specie?”.
“Ad oggi la prevenzione di casi simili al recente furto delle due aquile del Bonelli in provincia di Agrigento poggia unicamente sulle spalle dei volontari – denuncia Zanoni alla Commissione – Si tratta di una specie in via d’estinzione che in Italia nidifica solo in Sicilia, dove nel 2012 sono state censite 33 coppie residenti e 26 coppie riproduttive”.
I volontari protezionisti del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia, che da settimane sono impegnati in un instancabile lavoro di tutela dei siti di nidificazione, denunciano possibili legami con il commercio destinato ad alimentare il mondo della falconeria, una pratica venatoria che si basa sull’uso di falchi o altri uccelli rapaci per catturare gli animali selvatici.
L’eurodeputato ricorda che in risposta ad una sua interrogazione sui casi di bracconaggio in tutta Italia a specie di uccelli e mammiferi rari e in via d’estinzione, il Commissario Ue all’Ambiente aveva fatto sapere che “la Commissione sta elaborando un elenco di azioni, nell’ambito della direttiva 2009/147/CE Uccelli, per affrontare l’abbattimento illegale di volatili nell’Ue, compreso in Italia”. Il Commissario aveva spiegato che “l’elenco delle possibili azioni comprende aspetti quali il controllo delle attività illegali, lo scambio di informazioni, la sensibilizzazione, la prevenzione, il miglioramento del coordinamento e dell’attività di controllo del rispetto della normativa”.
Il 31 maggio prossimo Zanoni incontrerà a Palermo i volontari del COORDINAMENTO TUTELA RAPACI (composto dai volontari di LIPU, WWF, EBN Italia, WWF, MAN, Fondo Siciliano per la
Natura, FIR Belgio) con i quali farà anche un sopralluogo sul sito del furto. “Considerato che i pullus finiscono nel giro dei falconieri, il Corpo Forestale dello Stato deve garantire capillari controlli sui registri delle nascite di tutti i falconieri italiani che detengono le rarissime aquile del Bonelli, altrimenti simili episodi continueranno a verificarsi. Vediamo se adesso, sotto la minaccia delle sanzioni europee, le autorità locali faranno finalmente qualcosa”.
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