Energia, più fonti rinnovabili entro il 2030

 Il Parlamento europeo approva una relazione che chiede un maggior utilizzo delle fonti di energia pulita entro il 2030, ma non passa l’obiettivo obbligatorio del 40-45% del consumo totale europeo. “Senza le rinnovabili, l’energia europea non ha futuro. A diluire questo bel rapporto ci ha pensato la lobby dell’energia fossile”

 

Il Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo la relazione “sulle attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili nel mercato interno dell’energia europeo” dell’eurodeputato Rel Reul (tedesco, popolare). Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha dichiarato: “Bene l’appoggio a schemi nazionali verdi e ad obiettivi obbligatori a livello europeo. Peccato che non sia stato imposto l’ambizioso obiettivo del 40-45 % di fonti rinnovabili nell’approvvigionamento energetico europeo”.

 

La relazione approvata oggi (465 favorevoli, 177 contrari) chiede alla Commissione europea un forte impegno per incentivare le energie rinnovabili entro il 2030, oltre gli obiettivi già prefissati in vista del 2020 e al fine di realizzare un’economia basata sulle fonti rinnovabili entro il 2050.

 

Purtroppo la maggioranza degli eurodeputati non ha voluto, contrariamente alle mie aspettative, rendere esplicito l’obiettivo del 40-45% di consumo di energia europea da fonti rinnovabili, diluendo in questo modo l’intero testo –  attacca Zanoni – Le lobby dell’energia fossile in Europa sono ancora forti, e vanno dal petrolio al gas alla nuova frontiera del gas di scisto, sul quale ci sono tanti dubbi in merito alle ricadute ambientali”.

 

Potenziare lo sviluppo delle energie rinnovabili è un imperativo assoluto visto che oltre a contribuire ad affrontare il problema del cambiamento climatico e a rafforzare l’indipendenza energetica dell’Europa, offrono indiscussi vantaggi ambientali”, continua l’eurodeputato. “Ridurre l’inquinamento dell’aria e la produzione di rifiuti, nonché garantire una maggiore tutela e risparmio dell’acqua, ed eliminare i rischi legati ad altre forme di produzione di energia, sono solo alcuni risultati che si possono ottenere puntando concretamente sulle fonti rinnovabili”.

 

Zanoni ricorda infine come “l’Unione Europea stessa ha deciso di eliminare gradualmente le sovvenzioni dannose per l’ambiente entro il 2020, come indicato dalle conclusione del  vertice di Nagoya sulla biodiversità, del vertice del G-20 di Pittsburgh e dalla tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio con una riduzione di circa il 90% delle Co2 entro il 2050. approvata dal Parlamento europeo nel marzo 2012”.

 

 

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