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Emergenza aviaria, Zanoni e Bigon (PD): “Stop immediato alla caccia di tutte le specie di uccelli e all’immissione di fauna selvatica a scopo di ripopolamento”

Venezia, 4 gennaio 2022

“Anche le doppiette diano il proprio contributo per fronteggiare l’emergenza aviaria da H5N1 e H5: dobbiamo ridurre i rischi sanitari e il danno economico. Per questo chiediamo lo stop immediato alla caccia di tutte le specie di uccelli e all’immissione di fauna selvatica a scopo di ripopolamento per fini venatori”. È l’appello che arriva dai consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon alla luce dei numerosi focolai scoppiati in Veneto. “Sono oltre 250 dei 308 censiti in tutta Italia, per quella che è stata definita l’epidemia aviaria più forte di sempre in Europa. E con una pandemia in corso, non possiamo permetterci ulteriori azzardi. L’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie ha riscontrato diversi animali selvatici infetti: germano reale, fischione, gabbiano reale, gazza, oca selvatica, gheppio, gufo, airone cenerino, gabbiano comune e civetta. Alcuni, come gazze, germani e fischioni sono specie cacciabili, perciò i cacciatori diventano potenziali vettori. Il contatto, la detenzione, il trasporto e la macellazione della fauna infetta possono favorire la propagazione del virus con conseguenze pesantissime: basti pensare che un grammo di feci infette può provocare decine di milioni di euro di danni. Inoltre sono in atto ripopolamenti a scopi venatori tramite animali provenienti da allevamenti, in particolare fagiani, aggiungendo così ulteriori rischi”.

 

Da qui la doppia richiesta: stop alla caccia di tutte le specie di uccelli e al ripopolamento della fauna selvatica per fini venatori anche fuori dalle aree interessate dai focolai. “L’aviaria ha finora fatto danni enormi, stimati in mezzo miliardo di euro solo in Veneto, con 14 milioni di capi abbattuti. Nella legge di bilancio il Governo ha stanziato 30 milioni per i primi risarcimenti, adesso è giusto che si chieda un sacrificio ai cacciatori, le cui associazioni ricevono peraltro finanziamenti pubblici a pioggia dalla Regione: anche loro facciano la propria parte per vincere questa battaglia”.

 

 
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