Lunedì 12 febbraio, presso il Cinema teatro Manzoni di Paese, si è tenuto l’incontro “MORIRE A NORMA DI LEGGE”, organizzato dall’associazione «Grillitreviso» con il patrocinio e la collaborazione del comune di Paese. La relazione è stata tenuta dal dott. Stefano Montanari, esperto in nanopatologie. Nonostante la serata umida e piovosa, hanno partecipato all’incontro circa 160 persone. La serata è stata presentata dal Sindaco, Valerio Mardegan, e da David Borrelli dell’associazione «Grillitreviso». Il dottor Montanari ha spiegato che la natura produce poche nanopolveri, mentre la grandissima parte di quelle presenti in atmosfera vengono prodotte dall’uomo. Il particolato oggi viene prodotto, specificamente, dalle cave, dalle discariche, dagli inceneritori, dagli intonaci degli edifici più vetusti, dal manto stradale di asfalto, dai freni delle auto, dall’usura di pneumatici di tutti i veicoli su strada, dagli aerei (in quantità enormi), dalle industrie e dai cementifici che spesso utilizzano illegalmente i rifiuti. Montanari ha affermato che spesso i cementifici mescolano le ceneri dei rifiuti alla polvere del cemento, contribuendo a diffondere queste polveri molto pericolose. Questo spiega l’alto numero di bambini allergici alla propria abitazione, a causa delle sostanze presenti negli intonaci. In merito agli altoforni, Montanari ha affermato che i tre quarti delle diossine vengono prodotte dai loro forni ad alta temperatura e che il 28,8 % delle diossine prodotte in Europa sono di produzione italiana. In merito alle centrali elettriche a carbone, Montanari ha rilevato che questo combustibile non è mai pulito e che spesso contiene una elevata radioattività. Sugli inceneritori – erroneamente chiamati da alcuni ‘termovalorizzatori’ – Montanari non ha usato mezzi termini affermando che sono una tragedia, perché bruciano denaro pubblico (le sovvenzioni statali) e la nostra salute. Ha poi fatto il paragone tra le polveri degli inceneritori che sono molto sottili (nanopolveri) con quelle del riscaldamento domestico di dimensioni decisamente superiori. Montanari ha affermato che la storia è piena di scienziati che si sono venduti ai gruppi di potere per sostenere false posizioni, come per l’amianto e per il tabacco, considerati da alcuni studiosi, in passato, privi di ogni rischio, anche se ne era nota la pericolosità. Ai giorni nostri, gli scienziati ‘si vendono’ per ‘provare’ l’innocuità degli inceneritori e dei cementifici. Montanari ha proposto degli esempi riguardanti materiali contenenti grosse quantità di polveri anche cancerogene: nel 40% dei farinacei esaminati dal suo gruppo di ricerca sono state rilevate nanopolveri, così come pure è stato riscontrato nei medicinali (nanopolveri utili all’assunzione del principio attivo, presente invece in percentuali piccolissime), nei vaccini (nanopolveri pirogene), nelle gomme da masticare di alcune tipologie specifiche (nanopolveri di ossido di silicio, ovvero vetro). In merito alle PM10, Montanari ha fatto presente che sono vistose ma che, in merito alla nostra salute e – soprattutto – paragonate alla dannosità delle PM 2,5 e inferiori, non provocano grave danno. Uno studio belga ha dimostrato come le nanopolveri invece entrano con estrema facilità negli alveoli polmonari, che sono circa trecento milioni di piccoli “sacchettini”, passando in soli sessanta secondi al sangue. Una delle conseguenze dell’inquinamento da nanopolveri nel sangue è la degenerazione della proteina del sangue, nota con il nome di fibrinogeno, in fibrina, causando la solidificazione di certe cellule che possono provocare il cosiddetto “trombo”, all’origine della micidiale trombosi. Gli studi effettuati dal dottor Montanari hanno evidenziato che le nanopolveri sono addirittura “capaci” di entrare nel nucleo della cellula ed arrivare quindi persino nel DNA. Montanari, in merito alle conseguenze di questo inquinamento, ha mostrato le orribili e raccapriccianti fotografie di un feto di pecora e due feti umani con gravissime malformazioni. Le nanopolveri, inoltre, sono così micidiali che possono passare anche da madre e figlio. Il dottore ha poi portato altri esempi di alimenti contaminati da nanopolveri: un omogeneizzato di una marca notissima ha evidenziato nanopolveri di titanio, la cialda dei gelati di una marca locale ha presentato dell’acciaio, in alcuni hamburger è stato trovato dell’argento (un componente dei pesticidi). Montanari ha poi fatto il lungo elenco dei cancri provocati dalle nanopolveri, mostrando una serie di impressionanti fotografie fatte al microscopio. Le micro e le nanoparticelle risultano essere: NON BIODEGRADABILI, NON BIOCOMPATIBILI e fortemente PATOGENICHE. C’è da evidenziare come, a causa della “sovrapposizione”, una particella delle PM 10 corrisponda a ben 64 particelle di PM 2,5 e a ben un milione di particelle di PM 0,1 (le nanoparticelle). In merito ai filtri degli inceneritori (il termine termovalorizzatore è una pura invenzione italiana ed è stato contestato dalla Comunità Europea perché fuorviante), è stato dimostrato come questi blocchino le polveri PM 10, ossia solo le polveri maggiori, inoltre sono facilmente messi fuori uso dai frequenti shock termici ai quali gli inceneritori sono sottoposti. Montanari ha ricordato che l’articolo 32 della Costituzione Italiana sancisce che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività» e che il responsabile locale della salute è il sindaco. In merito alla distruzione dei rifiuti, Montanari ha ricordato il principio per cui «Nulla si crea, tutto si trasforma, nulla si distrugge». Ha poi ricordato che l’inceneritore, per funzionare, utilizza carbonato ed acqua; inoltre, per ogni tonnellata di rifiuti bruciati, esce dai camini della ciminiera una tonnellata di fumi e rimangono ben 280/300 chili di ceneri, 30 chili di ceneri volanti, 25 chili di gesso e ben 650 litri di acqua di scarico contaminata. Ha quindi concluso che «nulla è peggio di un inceneritore» e che «l’inceneritore è una cosa criminale». In merito ai costi degli inceneritori già in funzione, Montanari ha evidenziato che il 7% della bolletta energetica va agli inceneritori. Montanari ha ricordato che l’Italia ha in corso ben 19 processi di fronte alla Corte di Giustizia Europea relativi ai rifiuti, aggiungendo che purtroppo oggi a sostegno degli inceneritori ci sono troppi “scienziati in affitto”. Montanari ha poi sottolineato che esiste una normativa europea che stabilisce il cosiddetto “principio di precauzione” e che, pertanto, chi costruisce un inceneritore deve dettagliatamente dimostrare che l’inceneritore non nuoce. Durante il dibattito finale, alcuni partecipanti hanno posto diverse domande: tra gli intervenuti, una ragazza ha chiesto di spiegare perché a Montanari sia stato sottratto un costosissimo microscopio a scansione ambientale utile alla sua ricerca; il sig. Mario Martinelli di Amici del Troian ha chiesto lumi sull’inceneritore di rifiuti voluto a Paese da una ditta di serre e cosa fare per difendersi dall’inquinamento prodotto da pesticidi ed anticrittogamici usati dalla stessa, Andrea Zanoni di Paeseambiente ha chiesto come fare affinché i preoccupanti contenuti della conferenza divengano di dominio pubblico. L’associazione Grillitreviso ha filmato l’intera conferenza, registrata in un DVD, che può essere richiesto da tutti gli interessati al signor Pamio Maurizio. NOTA: La suddetta relazione non è da ritenersi completa essendo una pura e semplice sintesi dell’incontro ricavata da appunti presi durante il suo svolgimento; per conoscerne in modo esaustivo i contenuti si può richiedere il DVD della registrazione della serata all’Associazione GrilliTreviso. Andrea Zanoni – Paeseambiente