In mattinata la Giunta Zaia ripropone con una delibera il calendario venatorio bocciato dal TAR del Veneto il 4 ottobre. Nel pomeriggio il TAR cede alle pressioni e revoca il decreto con il quale aveva bloccato il calendario. Zanoni (IdV): “Adesso come risultato abbiamo due calendari venatori, entrambi contrari alle normative europee”
“Doppia vergogna”, attacca Zanoni. “La nuova delibera di oggi della Regione Veneto ripropone le stesse illegittimità del precedente calendario venatorio. Inspiegabile il dietrofront del TAR del Veneto nel pomeriggio”. Così Andrea Zanoni condanna la riadozione di questa mattina del calendario venatorio da parte della Regione Veneto e la revoca della sospensione del primo calendario da parte del TAR di questo pomeriggio.
“Per quanto riguarda la delibera della Giunta, le motivazioni addotte dall’assessore Stival non stanno in piedi – continua a Zanoni – La delibera di oggi non è basata su alcuna rilettura del parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, che anzi aveva bocciato su tutti i fronti il calendario originale, bensì sulla costante pressione della lobby venatoria che circonda Palazzo Balbi”.
“La Giunta Zaia con questa delibera ha calpestato la Direttiva 2009/147/CE (Direttiva Uccelli), la legge nazionale sulla caccia, l’autorevole parere tecnico e scientifico dell’ISPRA, nonché il diritto sacrosanto dei cittadini ad avere un’amministrazione che rispetti le leggi, assecondando in questo modo solo ed unicamente le istanze di una minoranza di cacciatori”. “Così facendo Zaia e Stival sottopongono il Veneto a un’ennesima procedura d’infrazione delle norme europee e alle conseguenti sanzioni pecuniarie”.
Sul dietrofront del TAR del Veneto che nel pomeriggio ha revocato il decreto con il quale aveva bloccato il calendario venatorio 2012-2013 soltanto una settimana fa, Zanoni si dice “esterrefatto”. “Solo delle forti pressioni da parte della lobby venatoria e non solo, possono giustificare questo passo indietro a solo una settimana di distanza”, lamenta l’Eurodeputato. “L’unico risultato è che adesso ci troviamo di fronte a ben due calendari in aperta violazione delle direttive europee. Uno schiaffo in piena faccia a Bruxelles che quest’anno, come ci è stato detto, è pronto a reagire e a suonarcele a suon di milioni di sanzioni”.
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