Caccia in deroga, rischio sanzioni UE. Andrea Zanoni (AVS): “Caccia in deroga illegittima, chi approva rischia di pagare di tasca propria”

“L’ordine del giorno approvato dalla maggioranza sulla caccia in deroga, durante la discussione sulla legge sui richiami vivi, conferma che per la destra la priorità è una sola: liberalizzare la caccia in ogni modo possibile.” Lo dichiara il Consigliere regionale Andrea Zanoni (AVS), che da anni si batte contro le deroghe illegittime.

“Dopo le concessioni al mondo venatorio sui richiami vivi, ora si tenta di autorizzare la caccia a specie protette come il fringuello, un uccellino di appena 12 grammi, in violazione della Direttiva Uccelli 2009/147/CE, che tutela tutte le specie selvatiche europee.”

Zanoni ricorda che già nel 2012, da eurodeputato, si era attivato presso la Corte dei Conti di Venezia per bloccare una deroga simile. “Anche oggi mancano le condizioni previste dall’articolo 9 della Direttiva per autorizzare una deroga. E c’è un precedente pesante: una procedura di infrazione della Corte di Giustizia Europea relativa alla caccia in deroga della Regione Veneto per lo stesso motivo.”

“Se la Giunta dovesse approvare questa nuova deroga – avverte Zanoni – la procedura d’infrazione ripartirebbe dalla fase del ricorso, con il rischio concreto di sanzioni pecuniarie a carico dello Stato italiano, che potrebbe rivalersi sulla Regione.”

“Ricordo alla Giunta e al Consiglio – conclude – che in caso di sanzioni pecuniarie per violazione della Direttiva Uccelli, la Corte dei Conti può configurare un danno erariale. Chi approva una deroga illegittima può essere chiamato a rispondere personalmente. Se qualcuno approverà in Veneto la caccia in deroga a fringuello e storno, presenterò un esposto dettagliato sia alla Corte dei Conti che alla Commissione europea.”

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