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ATS, legge migliorata grazie ai nostri correttivi. Restano lacune su investimenti, dimensioni degli ambiti e personale”

La legge sugli ATS, ovvero gli ambiti territoriali sociali utili all’organizzazione dei servizi sociali a livello territoriale, è un provvedimento che, grazie al lavoro e alla manovra emendativa del gruppo Partito democratico, viene approvato con una serie di miglioramenti, che erano indispensabili per rafforzare e rendere utile questa normativa.

Gli aspetti positivi, appunto di miglioramento, che abbiamo ottenuto con le nostre proposte sono quelli innanzitutto di una maggiore flessibilità per le forme associative, con la possibilità data ai Comuni capoluogo di proseguire con l’erogazione dei servizi attraverso la formula della convenzione. È stato inoltre stabilito che l’azienda speciale sarà pubblica, evitando anche in futuro una privatizzazione dei servizi. Non da ultimo, sarà valorizzata la partecipazione del Terzo settore alla progettazione e alla programmazione del privato sociale, e al contempo verrà limitata l’azione del privato for profit, fissando dei confini precisi dal punto di vista dei ruoli.

Purtroppo permangono nodi critici e di contrarietà da parte nostra, come Gruppo consiliare Pd: la legge rappresenta comunque un’occasione mancata per avviare un’organica riorganizzazione dei servizi sociali nel territorio regionale.

I fondi destinati agli ATS sono infatti troppo esigui, con il rischio che i costi ricadano sulle spalle degli enti locali. Le dimensioni degli ambiti restano non uniformi: la maggior parte di questi sono sovradimensionati come accade in provincia di Treviso, mentre altri si ritrovano al di sotto della soglia prevista dei 100 mila abitanti. Risultano infine vaghe le garanzie per il mantenimento dell’integrazione socio-sanitaria.

Forti dubbi permangono sulle garanzie date al personale: non è chiara con quale tipologia contrattuale sarà reclutato il personale destinato agli ATS e tantomeno su chi ricadrà l’onere di queste assunzioni. Non è stato neppure esplicitato da quali enti pubblici proverranno gli operatori, in caso di sottodimensionamento dell’organico e di assegnazione d’ufficio.

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