Roma, 20 giugno 2025 – “Il richiamo dell’Unione Europea all’Italia in materia di armi da fuoco civili è un fatto gravissimo che non può essere ignorato. La Commissione europea ha avviato la procedura di infrazione INFR(2025)2070 per il mancato recepimento della direttiva 2021/555, che impone standard minimi di sicurezza, tracciabilità e controllo. L’Italia è inadempiente e questo mette a rischio la sicurezza pubblica, la tutela della fauna selvatica e la vita delle persone.”
Lo dichiara Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde – AVS in Veneto e coordinatore nazionale dell’Osservatorio Tutela Animali di Europa Verde, commentando la notizia della procedura di infrazione della Commissione Europea e l’intervento della capogruppo AVS alla Camera, l’on. Luana Zanella, che ha denunciato l’inerzia del Governo e l’assenza di controlli adeguati.
“Abbiamo in Italia circa 1,5 milioni di porti d’arma da fuoco, dei quali ben 475.000 cacciatori e meno di 100.000 tiratori sportivi iscritti alle federazioni del CONI. Le armi vengono concesse con troppa facilità, anche a persone molto anziane o con problemi psichici, senza verifiche adeguate. E dalle guardie venatorie ricevo segnalazioni inquietanti: cacciatori disabili in carrozzina abilitati alla detenzione e all’uso di armi da fuoco. È inaccettabile.”
Zanoni sottolinea anche il rischio crescente di usi impropri e criminali delle armi da caccia, spesso coinvolte in reati violenti e femminicidi.
“Possedere un’arma deve essere un’eccezione, non la regola. Serve un registro digitale nazionale, controlli periodici sulle condizioni psico-fisiche, verifiche sulle modalità di custodia e una stretta severa sull’uso venatorio reintroducendo il limite di numero di armi per cacciatore abolito nel 1992.
Zanoni conclude chiedendo al Governo di rispondere immediatamente alla Commissione europea recependo la Direttiva UE sulle armi per evitare di dover pagare pesanti sanzioni o peggio di ritrovarci come negli Stati Uniti dove a causa delle troppe libertà in tema di armi ben 30.000 persone l’anno rimangono uccise, una media di ottantadue vittime al giorno.