Appostamenti di caccia, Zanoni (Pd): “Ministero Cultura propone impugnativa della legge regionale ma il Governo Meloni dà il via libera. La Regione intende rimuovere le criticità incostituzionali per controlli efficaci sulla caccia da appostamento?”

“La situazione è grottesca: sulla legge veneta dello scorso 2 ottobre, riguardante gli allestimenti degli appostamenti di caccia, il Ministero della Cultura ha sollevato rilievi di costituzionalità, proponendo l’impugnazione presso la Corte. Ma il Consiglio dei Ministri del governo Meloni nei giorni scorsi ha deciso di non procedere in tal senso. Con il risultato che gli stessi cacciatori non sono al sicuro da procedimenti penali a loro carico, perché la possibilità che un magistrato ricorra per via incidentale e che venga dichiarata l’illegittimità della normativa è molto probabile, così come accaduto per il Piano Faunistico Venatorio regionale. Ancora una volta il governo Meloni calpesta la legalità su una questione molto importante, relativa alla tutela di paesaggio, natura e biodiversità”. La presa di posizione è del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dal collega Renzo Masolo (Europa Verde). “I nodi sollevati dal Ministero – spiega Zanoni – sono relativi al fatto che la legge regionale prevede ‘esclusivamente’ sanzioni amministrative in caso di violazione della normativa statale riguardante la salvaguardia e la tutela del patrimonio paesaggistico, escludendo quelle penali. Il richiamo è che ‘tutte le attività devono essere analizzate e valutate in conformità con le previsioni normative vigenti a livello nazionale’. Attività che la legge veneta consente a tutti i cacciatori da capanno, come il tagliare alberi, eliminare la flora e fare movimento terra anche in zone vincolate e senza uno straccio di autorizzazione. Anche la Soprintendenza Archeologica di Verona, Rovigo e Vicenza si era espressa negativamente evidenziando che ‘il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica da parte della Regione risulta avere dei profili di incostituzionalità nella parte in cui non prevede all’interno di tale procedimento il parere vincolante del Ministero della Cultura’. Chiedo al presidente Zaia e all’assessore regionale alla caccia, assieme al collega Masolo, come, in tema di allestimenti degli appostamenti, intendano far rispettare il dettato costituzionale, date le importanti criticità tuttora non sanate, rilevate dalle istituzioni nazionali competenti”

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