Andrea Zanoni (EV): “Codice etico per la caccia? Un ossimoro. La Regione lo sa e lo evita”

Venezia, 15 luglio 2025 – «Dopo oltre tre anni di promesse e rinvii, la Giunta regionale del Veneto non ha ancora partorito il famoso “codice etico della caccia”. E sapete perché? Perché è impossibile scriverlo. Perché parlare di etica nella caccia è un paradosso, un ossimoro, una contraddizione in termini», dichiara Andrea Zanoni, Consigliere regionale di Europa Verde.

L’interrogazione n.685 del marzo scorso ha ricevuto oggi risposta in Consiglio regionale dall’assessore Corazzari, che ha ammesso l’ennesimo nulla di fatto. «La verità è semplice: non riescono a scrivere un codice etico perché non c’è nulla di etico nell’uccidere animali inermi per divertimento», incalza Zanoni.

«Gli animali selvatici sono già sotto assedio: li stiamo decimando con il consumo di suolo, l’agricoltura industriale, i pesticidi e i cambiamenti climatici. E ora vorremmo anche insegnare ai cacciatori a ucciderli ‘eticamente’? Ma per favore!», prosegue il consigliere.

Zanoni sottolinea l’assurdità di voler conciliare la caccia con i ‘principi della sostenibilità ambientale e del rispetto della fauna selvatica’, come previsto dalla legge regionale. «Come può essere sostenibile un’attività che dissemina tonnellate di piombo nei campi, nei fiumi, nei laghi e nelle lagune? Un metallo velenoso che entra nella catena alimentare e avvelena l’ambiente?»

E rincara: «Cosa c’è di etico nel tenere uccelli migratori, abituati a volare per migliaia di chilometri, rinchiusi in gabbiette luride con la funzione di richiamo vivo dove non possono nemmeno aprire le ali?

Evidentemente, come ho avuto modo poi di rilevare nel corso della mia replica in aula, l’Assessore lascia intendere di non conoscere gli effetti dell’attività venatoria non solo sulle aree pubbliche, ma anche su quelle private. Ogni anno in Veneto si registrano ferimenti di cittadini da colpi di sparo, danni alle proprietà o alle aree agricole, cani da caccia sguinzagliati senza alcuna precauzione, tanto che non sono mancati episodi di cittadini che hanno dovuto assistere impotenti all’uccisione dei propri animali d’affezione. Questi sono solo alcuni degli esempi di quanto, a dispetto della narrazione di questa Giunta, in realtà avviene durante la stagione venatoria. Questa Giunta ha come unico interlocutore le associazioni venatorie, mentre con ostinazione evita qualsiasi coinvolgimento delle associazioni animaliste o delle associazioni degli agricoltori. Dall’inizio alla fine dell’attuale legislatura, questa maggioranza ha mostrato grande riverenza nei confronti delle associazioni venatorie e dei loro desiderata, trattando tutti gli altri cittadini come fossero di serie B. “

«La Giunta non ha scritto il codice etico perché non può. Perché la caccia, per sua natura, è incompatibile con qualsiasi principio di rispetto e tutela della fauna. E questo, nel profondo, lo sanno anche loro», conclude Zanoni.

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa