Venerdì 9 dicembre, in seguito ad alcune richieste dei gruppi locali Amici del Troian e Paeseambiente, due componenti della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto hanno effettuato un sopralluogo presso l’area del Troian, per verificare ciò che sta accadendo in un’area dal noto valore storico ed archeologico, oltre che naturale. Si tratta della dott.ssa Elodia Bianchin Citton – Funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e della Dott.ssa Annamaria Larese, ispettrice del medesimo organismo. I due funzionari, accompagnati dal professore in archeologia Lino Martinelli, residente a Castagnole di Paese, hanno potuto vedere direttamente lo sconvolgimento al quale è stata sottoposta buona parte dell’area dell’antico borgo del Troian, noto per la sua valenza storica. Il Troian è considerato, come risulta da varie fonti, un borgo originario della centuriazione romana dove sono presenti elementi paleo idrografici costituiti da tracce di paleoalvei e meandri relitti del Piave wurmiano; emergenze antropiche con elementi di centuriazione a maglia rettangolare coincidenti sia con tratti di canalizzazione sia con limiti di parcellizzazione agraria; elementi areali con strutture antropiche sepolte. I due funzionari si sono recati successivamente presso la stazione dei Carabinieri di Paese, per prelevare le ossa umane rinvenute lo scorso 17 settembre nei terreni di riporto dell’enorme cantiere delle serre, affermando, in seguito ad un primo esame, che si tratta di ossa umane risalenti, molto presumibilmente, all’epoca medievale, confermando così il potenziale archeologico dell’intera area. Speriamo che la Soprintendenza possa dare una svolta definitiva a questa vicenda, vincolando finalmente l’area del Troian scampata finora dalle ruspe e dalle serre – ha così commentato Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente.