Ieri il Consiglio regionale ha bocciato la nostra mozione che chiedeva a Zaia: 1) di revocare l’autorizzazione del 31 dicembre di nuovi scavi dentro la falda acquifera a cava Morganella fino a 60 metri di profondità, 2) di scoprire la natura dei materiali occultati sul fondo cava scoperti dalla provincia nel 2010. Avevamo dato una via di fuga a Zaia da un’autorizzazione di un funzionario della regione palesemente illegale. Illegale perché la legge consente al massimo uno scavo di 43 metri di profondità, se si scava di piu’ si viola la legge! Non hanno approfittato dell’occasione ma peggio hanno difeso l’indifendibile con acrobatiche arrampicature sugli specchi. Non gli è interessato del rischio che corrono le nostre falde acquifere, del rischio acqua potabile per le future generazioni. In aula ho chiesto se è piu’ importante il conto in banca di due cavatori o la tutela della falda acquifera di 5 milioni di cittadini veneti! Purtroppo la firma del funzionario del 31 dicembre in termini finanziari si traduce in circa 80 milioni di euro in ghiaia. E questo forse è il vero nocciolo della questione. Ora i cavatori hanno un motivo in piu’ per ringraziare Zaia e la Lega che evidentemente fanno molto affidamento sull’ignoranza dei cittadini sull’argomento. Mi spiace molto per i giovani e le future generazione ai quali nessuno pensa. Andrea Zanoni
FOTO: uno dei troppi manifesti da qualche giorno affissi nel trevigiano (Via Battisti a Spresiano).