Casa delle Fate di Refrontolo, un accesso agli atti per questione di trasparenza.

Non c’è nulla di strano sul mio accesso agli atti fatto in merito alla Torre delle Fate, ex casa del Governatore Zaia oggetto di un articolo di oggi 6 novembre 2016 del Gazzettino del Nordest (Pagine uno e tredici).

Sono fermamente convinto che la trasparenza in merito a personaggi che occupano posti di rilievo e più in generale su questioni di interesse pubblico sia uno dei pilastri della democrazia e un importante antidoto per il malaffare e la corruzione.

Ho sempre combattuto per la trasparenza e in veste di relatore al Parlamento Europeo della Nuova Direttiva VIA 2014/52/UE, ho lottato tenacemente, riuscendoci, per inserire delle norme utili a rafforzarla proprio per evitare casi scandalosi di censura, come quelli che registrati in Veneto su importanti opere pubbliche di interesse generale, una su tutti la Superstrada Pedemontana Veneta.

Quanto ai cittadini comuni o a chi rappresenta associazioni o gruppi politici che chiedono di far luce su qualche faccenda del nostro territorio, tutti sanno che non mi tiro mai indietro perché io sono sempre a disposizione di tutti senza remore o esitazioni, anche se si tratta di richieste potenzialmente insidiose, come in questo caso.

Faccio presente che, in merito alla trasparenza, dopo un anno di mandato in Consiglio regionale, gli accessi agli atti che ho effettuato presso Comuni, Regione, Province, Enti pubblici vari, ecc. sono già ben 119, circa 2 ogni settimana.  

A chiedermi legittimamente questo accesso, nel settembre scorso,  è stato il segretario di Circolo di Conegliano del Partito Democratico, Andrea Barazzuol che mi ha indicato come persona abilitata al prelievo fisico di copia dei documenti il Signor Claudio Vidotto, anch’esso facente parte del circolo del PD di Conegliano. Barazzuol con me è stato chiaro fin dall’inizio informandomi che un simile accesso agli atti, fatto precedentemente proprio dal Vidotto, il quale mi risulta essere insegnante al Liceo Casagrande di Pieve di Soligo, era stato respinto con una motivazione molto discutibile.

Vorrei ricordare che le norme vigenti e in particolare il recente “Decreto Trasparenza”  introduce il FOIA (Freedom of information act),  ovvero il diritto di accesso “universale” agli atti e ai documenti della Pubblica Amministrazione da parte di tutti i cittadini senza possibilità di opporre un rifiuto che permane solo se si configurano alcuni casi espressamente previsti e riconducibili alla sicurezza nazionale.

Il 7 ottobre 2016 ho ricevuto, per conoscenza,  una lettera con prot.7540 dall’Ufficio Unico di Urbanistica ed edilizia privata dei Comuni di Pieve di Soligo e Refrontolo indirizzata al Governatore Zaia, a firma del responsabile Architetto Natale Grotto, con la quale veniva avvisato del mio accesso agli atti e della possibilità di opporsi all’accesso.

Tutto ciò nella speranza che in futuro non si debbano registrare situazioni in cui sacrosanti diritti dei cittadini, riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi, vengano disconosciuti con motivazioni strumentali.

Ora quello che più dovrebbe interessare è, piuttosto, perché nel 2015 è stato negato l’accesso agli atti e soprattutto, la mia richiesta avrà più fortuna di quella precedente?

Andrea Zanoni

 

 

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