Buona Pasqua (senza agnellino) a tutti!

Con l’approssimarsi della Pasqua, le nostre strade sono percorse senza sosta da camion che portano agnellini di pochi mesi, soprattutto dai Paesi dell’Est, verso la morte per farli trovare sulle tavole di chi ancora non si rende conto della sofferenza di cui si è reso complice. Ma tutto questo è davvero indispensabile? Secondo me no. Secondo me si può benissimo festeggiare in famiglia con una bella tavola imbandita senza contribuire indirettamente a tutto questo. Buona Pasqua a tutti!

 

Spero che sempre più persone comprendano cosa c’è dietro l’usanza di avere in tavola a Pasqua l’agnello arrosto: si è di fronte a ore di sofferenze, a cuccioli strappati alle madri e spesso fatti viaggiare in condizioni misere verso i luoghi dove dolorosamente troveranno la morte. Gli agnellini diretti ai macelli sono perlopiù cuccioli di 30-40 giorni, nati dopo cinque mesi di gravidanza delle madri, la cui fecondazione è regolata in maniera tale da poter macellare i piccoli quando pesano tra gli 8 e i 12 chili. Ma la Pasqua non è deve essere per forza così.

 

In questi giorni sono stato al fianco della LAV per diffondere il messaggio che esiste per fortuna un modo diverso di festeggiare la Pasqua con piatti alternativi e altrettanto prelibati. Sono convinto che la maggior parte delle persone non immaginano nemmeno lontanamente la sofferenza che viene inferta a questi animali e se ne avessero la più minima idea si guaderebbero bene dal farlo.

 

Personalmente sono vegetariano e, pur rispettando le abitudini alimentari di chi non lo è, sono convinto che anche chi non ha fatto questa scelta potrebbe contribuire a diminuire il consumo di carne della nostra società. Questo consumo oggi è insostenibile per l’ambiente, causa di migliaia di allevamenti intensivi e da ultimo non salutare nemmeno per i consumatori finali. Mi auguro che la Pasqua sia un’occasione buona di riflessione. Tanti auguri a tutti!

 

Andrea Zanoni

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