Basta austerità, puntare su investimenti sostenibili e creazioni di posti di lavoro

L’austerità a tutti i costi non solo sta impedendo alla nostra economia di riprendersi ma sta avendo un costo sociale inaccettabile. L’Europa ha bisogno di investimenti in settori chiave come l’innovazione e di rilanciare l’occupazione soprattutto giovanile. Soltanto così si uscirà da questa crisi. 

 

Al Parlamento europeo abbiamo approvato Strasburgo due risoluzioni sull’azione della cosiddetta Troika (rappresentanti di Ue, Fmi e Bce) nei quattro Paesi Ue beneficiari di aiuto economico (Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo). Le misure di austerità imposte a questi quattro Paesi si sono rivelate alla lunga controproducenti verso la loro economia e i loro cittadini. L’Europa deve uscire definitivamente dalla crisi puntando su occupazione e investimenti sostenibili. Anche l’Italia, pur non essendo stata sottoposta a programmi internazionali, deve tornare ad investire sul futuro e a creare occupazione per i nostri giovani.

 

 Le due risoluzioni evidenziano quanto i difetti nella struttura della Troika e nei metodi di lavoro abbiano ostacolato trasparenza e responsabilità democratica, e deplorano l’impatto negativo che le riforme ispirate dalla Troika hanno avuto sull’occupazione. Nei testi si prendono in considerazione anche casi individuali per ciascuno dei quattro paesi coinvolti (Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro).

 

 Purtroppo il Parlamento europeo, sin da principio critico nei confronti di queste misure di austerità, è stato tenuto ai margini del processo decisionale europeo dominato in sede di Consiglio europeo dai paesi del Nord Europa. E’ arrivato il momento di ripensare gli equilibri democratici dell’Unione europea a vantaggio dei cittadini europei.

 

La nostra priorità, nei Paesi aiutati ma anche negli altri come in Italia, deve essere contrastare la  crescente disoccupazione tra i giovani che porta alla loro emigrazione, alla perdita di competitività delle piccole imprese e all’aumento dei tassi di povertà, anche tra la classe media. Ci vuole un piano di recupero per i posti di lavoro che tenga conto in particolare della necessità di creare condizioni favorevoli per le piccole imprese, e finanziamenti UE per contribuire a ripristinare gli standard di protezione sociale.

Andrea Zanoni

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