Oggi voglio condividere con voi questo grave episodio di crudelta' sugli animali segnalatomi via email da una famiglia di Santorso nel vicentino. Si tratta della storia di Arturo un bel gattone amato dalla famiglia che ospitava che purtroppo non potra' mai piu' vedere. Leggi e sanzioni piu' severe basterebbero a fermare queste barbarie? O forse bisogna insegnare sin da bambini il rispetto per la natura e gli animali? Andrea Zanoni
“Gentilissimo Onorevole Zanoni,
siamo una famiglia di Montorso Vicentino, da sempre amante degli animali. Le scriviamo per segnalare un crudele fatto di violenza che ci ha lasciati attoniti e disperati. L’altro giorno Arturo, un gatto che da circa un anno ci veniva a trovare, si è presentato a casa barcollante e accecato: perdeva sangue e i suoi occhi erano chiusi. Subito abbiamo pensato a delle sevizie, ma speravamo che potesse trattarsi di un brutto trauma dovuto ad una zuffa tra gatti. Il veterinario ha però confermato una realtà alquanto atroce : il gatto è stato colpito da un colpo di fucile sparato al musetto da distanza ravvicinata, al massimo da due o tre metri. La radiografia evidenzia infatti una quantità enorme di pallini di piccolo calibro che si usano per sparare agli uccellini.
Arturo ha una storia misteriosa e sappiamo ben poco di lui: un anno fa era comparso improvvisamente nel nostro giardino, venuto da chissà dove. Ce ne siamo innamorati da subito e lo abbiamo accolto come parte della famiglia. Non dava fastidio a nessuno: è un gattone stupendo e mansueto. Ora sta lottando per la vita e di sicuro, bene che gli vada, resterà cieco. Aveva degli occhi azzurri stupendi, che ora sono straziati.
Ci chiediamo il perché di un atto così deplorevole ai danni di una bestiola innocua. Magari chi ha sparato avrà pure gioito, visto che il colpo è stato sicuramente esploso in maniera intenzionale. Di certo fa male vedere cose così: la crudeltà umana non ha davvero limiti. Sporgeremo denuncia contro ignoti ai carabinieri, anche se servirà a poco.
Cordiali saluti,
Fam. Bastianello Caterina, Xxxxxx, Xxxxxxx”
Ne parlano anche i giornali, vedi: http://goo.gl/qDPlce