AMIANTO E MESOTELIOMA: 5.000 METRIQUADRI DI RISCHIO SALUTE, LA REGIONE NON PUÒ FAR FINTA DI NIENTE

A Cison di Valmarino (TV), nel cuore di una zona abitata e produttiva, c’è una copertura in cemento-amianto danneggiata di oltre 5.000 metri quadrati. Un potenziale pericolo sanitario gravissimo e che potrebbe anche non essere l’unico.
Dopo una segnalazione del consigliere comunale Dante Pilat al Sindaco, il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 2 ha confermato la presenza di amianto in stato di deterioramento nell’ex stabilimento S.I.B.E. Una situazione allarmante che espone i residenti al rischio di inalazione di fibre pericolose, micidiali responsabili della formazione del mesotelioma ai polmoni.
Per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale:
– a che punto è il censimento dell’amianto in Veneto?
– quali misure concrete di bonifica intende adottare la Regione, soprattutto nelle aree dismesse?
– cosa dicono i dati epidemiologici sui mesoteliomi negli ultimi 10 anni?
– e che cosa sta facendo per affrontare il caso specifico di Cison?
L’ULSS ha suggerito al Comune di monitorare la copertura, ma serve molto di più.
La prevenzione dei mesoteliomi richiede un’azione sistematica: censimento, monitoraggio e bonifica, con aggiornamento costante dei dati epidemiologici.
La Regione deve aggiornare il censimento, stanziare risorse e coordinare le bonifiche, a partire da quelle più urgenti come questa. La salute pubblica non può dipendere dalla buona volontà dei singoli.
Come Europa Verde sono vicino a cittadini e amministratori locali che chiedono trasparenza e sicurezza, e a pretendere che le istituzioni, come la Regione, facciano la loro parte.
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