Con profonda commozione dico addio a José “Pepe” Mujica, ex presidente dell’Uruguay, contadino, tupamaro e straordinario esempio di umanità nella politica mondiale.
La sua storia è leggendaria: dalla guerriglia alla presidenza, dalle prigioni alla guida di un paese che sotto la sua leadership è diventato pioniere nelle energie rinnovabili e nelle politiche sociali progressive.
Ciò che ha reso Mujica unico è stata la sua radicale coerenza: viveva in una piccola fattoria, donava il 90% del suo stipendio presidenziale e guidava un vecchio Maggiolino. La sobrietà non era per lui un’immagine, ma un modo di essere.
“Bisogna essere capaci di sognare” diceva, e lui ha dimostrato che si può governare con umiltà, determinazione e visione, mettendo al centro la dignità umana, la solidarietà e la sostenibilità.
Per me è stato guida e ispirazione nel mio percorso politico. Politici come lui sono più unici che rari, veri servitori della comunità in un’epoca di personalismi.
La sua eredità continuerà a vivere in tutti noi che crediamo in una politica al servizio del bene comune.
Riposa in pace, Pepe.