Abbiamo detto NO al finning !

Ce l’abbiamo fatta. Oggi a Strasburgo abbiamo votato no al finning. Tagliare le pinne degli squali a bordo dei pescherecci sarà presto illegale. Al Parlamento europeo abbiamo appoggiato la proposta della Commissione di cancellare tutte le deroghe al finning, la pratica di spinnare gli squali e poi rigettarli in mare. Finalmente possiamo dire Basta a questa barbara pratica schiava del mercato cinese delle pinne di squalo.
Approvata a larga maggioranza (629 presenti, 566 favorevoli, 47 contrari e 16 astenuti) la relazione che vieta l’asportazione delle pinne di squalo a bordo dei pescherecci nei mari europei. Stop a tutte le deroghe a questa terribile pratica che ogni anno costa la vita a decine di milioni di squali, che vengono pescati, spinnati e poi ributtati in acqua spesso ancora vivi. Fallito il tentativo di chi voleva mantenere alcune deroghe sul finning.

La mia è una soddisfazione doppia visto che sono stato relatore della relazione per parere della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo proprio sul finning. Nella mia relazione di fine aprile e approvata a larga maggioranza dalla commissione ENVI, avevo supportato a chiare lettere il divieto a tutte le deroghe alla pratica del finning perché gli interessi della pesca allo squalo non possono assolutamente causare la loro scomparsa dai mari europei, ipotesi tutt’altro che remota visto che l’Europa è al secondo posto a livello mondiale per numero di catture di squali. Per questo avevo voluto rafforzare il testo della Commissione con una serie di emendamenti volti a contrastare il finning con tutti i mezzi possibili, tra i quali l’allargamento dei controlli a tutti i pescherecci attivi nelle acque marittime dell’Unione (non solo a quelli europei), e l’obbligo per gli Stati membri di fornire, nelle loro relazioni annuali destinate alla Commissione, informazioni più dettagliate sugli sbarchi di squali (l’identificazione delle specie catturate, la quantità di esemplari, il peso totale per ogni specie e le zone di pesca).

Con il voto di oggi a Strasburgo, abbiamo messo fine a questo atroce massacro che alimenta il mercato asiatico per la preparazione della “zuppa di pinne di pescecane”  appoggiando la proposta della Commissione di dare un netto colpo di spugna a tutte le deroghe concesse finora. Gli squali pescati, conformemente alle regole europee, dovranno essere portati a terra esclusivamente con le pinne attaccate al corpo. Oggi è un grande giorno per chi vuole proteggere gli squali e per chi è a favore di una pesca sostenibile.

Andrea Zanoni

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