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Corsi di laurea in Medicina, Bigon e Zanoni (PD): “Da ministero c’era da attendersi maggiore apertura”.

“Reduci da una tempesta che è ancora lontana dal passare, fatta di disservizi e carenze profonde di personale in tutta la sanità veneta, con proiezioni sempre più preoccupanti, c’era da attendersi un aumento dei posti disponibili per i corsi di laurea in medicina. Invece, tutto resta sostanzialmente invariato”.
 
L’osservazione critica viene dai consiglieri regionali del PD Veneto, Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, in merito al numero di posti che verranno messi a disposizione nei corsi di laurea in Medicina negli atenei del Veneto.
 
“Insomma, malgrado il grido di allarme che da tanti mesi viene lanciato dalle categorie, attraverso studi, ricerche, report di ogni tipo, dal MIUR non si è mossa foglia. Non è servita neppure la montagna di notizie di cronaca quotidiana che ci ha raccontato il disagio crescente dei cittadini, a causa della mancanza dei medici di famiglia così come in fatto di liste d’attesa e di servizi di emergenza-urgenza nei Pronto Soccorso”.
 

Bigon e Zanoni concludono: “La ciliegina sulla torta, politicamente stridente, di questa logica conservativa del governo, sta nel fatto che il presidente Zaia predica l’eliminazione del numero chiuso. In tutta risposta, il governo amico tace. E non mette sul piatto neppure quella maggiore apertura che c’era da attendersi in termini di posti disponibili. Di questo passo, quel ricambio di professionisti della sanità in grado di rimpinguare le fila e garantire i servizi pubblici, sarà impossibile”.

 
 
 
 
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