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Aree della Rete Natura 2000, Zanoni (PD): “Azioni a tutela della biodiversità, la Regione è in forte ritardo. Zaia rispetti gli impegni”

Venezia, 19 aprile 2019

“Anche se l’ambiente non rappresenta una delle priorità della Giunta Zaia, ci sono direttive comunitarie da rispettare. E sulle misure di tutela delle aree della Rete Natura 2000 la Regione è in grave ritardo: quali risorse, e con quali tempistiche, ha intenzione di destinare per conservare la biodiversità e monitorare fauna e flora delle zone protette, indennizzando anche proprietari gestori e agricoltori per proteggere gli habitat di particolare valore ambientale?”.

 

È quanto chiede il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni che ha presentato un’interrogazione  in cui rilancia l’allarme, a livello mondiale, sulla perdita di biodiversità. “Studi autorevoli, come il ‘Living Planet 2018’ del Wwf evidenziano come sia la minaccia ambientale più grave, in quanto causa dell’insicurezza alimentare, dell’aumento della vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, della diminuzione del livello della salute all’interno della società, della riduzione della disponibilità e della qualità delle risorse idriche. Per questo – evidenzia – è importante aggiornare e monitorare le aree protette esistenti, ma la Regione è di fatto inadempiente rispetto agli impegni messi nero su bianco, in particolare nella programmazione delle azioni dirette alla conservazione della biodiversità e nel garantire un costante monitoraggio di fauna, flora e habitat delle aree protette del suo territorio”.

 

“A giugno 2015 – ricorda Zanoni – la Giunta ha approvato la procedura di adozione delle misure di conservazione per i siti Rete Natura 2000 ai fini della designazione delle Zone speciali di conservazione (Zsc) previste dalla Direttiva Habitat, quindi a maggio 2016 e agosto 2017  con due delibere ha dato il via libera alle misure di conservazione dei Siti di importanza comunitaria della Rete Natura 2000, sempre in funzione della designazione delle Zsc da parte del ministero dell’Ambiente, avvenuta il 27 luglio dello scorso anno. Entro sei mesi dall’emanazione del decreto, la Regione doveva comunicare il soggetto affidatario della gestione di ciascuna Zsc ed effettuare una verifica per assicurare l’allineamento tra le misure di conservazione e la banca dati Natura 2000: a che punto siamo con questa procedura?”, chiede ancora il consigliere del PD. 

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