Il Commissario Ua alla Salute risponde all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni che aveva sottoposto a Bruxelles i risultati dello studio dell’Università di Padova: la Pseudomonas fluorescens non è un biocida autorizzato in UE. Zanoni: “Verificare cosa non ha funzionato nella filiera di produzione delle mozzarelle. Massima attenzione alla salute pubblica e alla qualità del Made In Italy a tavola”
“In quanto prodotto medicinale veterinario la Pseudomonas fluorescens non risulta aver ricevuto un’autorizzazione alla commercializzazione nell’UE. Inoltre, nell’UE non sono autorizzati additivi per mangimi contenenti Pseudomonas da usarsi nell’alimentazione animale”. E la risposta del Commissario Ue alla Salute Tonio Borg all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, con la quale ha sottoposto lo studio dell’Università di Padova sulle cause delle mozzarelle blu all’attenzione della Commissione europea. Zanoni: “Il caso delle mozzarelle blu è emblematico dei rischi che corre il settore alimentare italiano in assenza di adeguati controlli e tutele. Ho denunciato il caso a Bruxelles perché la tutela dei consumatori, all’interno del mercato unico, ormai è materia europea e al Made In Italy, soprattutto a tavola, va data la massima garanzia”.
Il Commissario Borg specifica che “per quanto concerne i prodotti biocidi, la Pseudomonas fluorescens non figura sull’elenco delle sostanze attive approvate per l’uso nei prodotti biocidi stabilito dal regolamento (UE) n. 528/2012, né nel programma di riesame delle sostanze attive esistenti stabilito dal regolamento (CE) n. 1451/2007. Di conseguenza, essa non può essere immessa sul mercato o utilizzata quale prodotto biocida”.
“A questo punto la domanda sorge spontanea: pseudomonas fluorescens A506 che ha causato il fenomeno delle mozzarelle blu com’è entrato in contatto con il processo produttivo delle mozzarelle? Qualcosa nel ciclo di controllo sicurezza non deve aver funzionato. Per questo è fondamentale capire cosa non ha funzionato e fare chiarezza sugli effetti e sull’utilizzo in Europadi questo biocida”, afferma Zanoni.
“Oltre alla sicurezza alimentare, alla quale va data massima priorità, bisogna ben tenere a mente che l’alimentare, come la cultura e il turismo, costituisce un settore economico di eccellenza per l’Italia e perciò non può essere lasciato in secondo piano. Le nostre produzione Dop e Igp meritano la massima attenzione a livello nazionale ed europeo perché è anche dalle nostre tavole che può partire la ripresa economica del nostro Paese”, conclude l’eurodeputato.
NOTE
Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca dell’area di “Ispezione degli alimenti di origine animale” del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università degli Studi di Padova.
Il ceppo A506 viene utilizzato nella lotta biologica in quanto produttore di sostanze tossiche per altri batteri (patogeni di piante da frutto) ma non per l’uomo, pertanto si potrebbe dire che A506 produce una sostanza battericida naturale.
La Commissione europea, nella sua risposta, ha fatto sapere che per quanto concerne i prodotti fitosanitari, finora nell’UE sono autorizzati due ceppi di Pseudomonas quali sostanze attive: Pseudomonas chlororaphis del ceppo MA342 e Pseudomonas sp. del ceppo DSMZ 13134. Conformemente alle disposizioni giuridiche del regolamento (CE) n. 1107/2009 gli Stati membri, in coordinamento con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, possono concedere un’autorizzazione in base a una valutazione del rischio eseguita nel contesto di un esame tra pari (sintetizzata sotto forma di conclusioni dell’EFSA), da cui risulti che non si prevedono effetti nocivi per la salute umana alle condizioni d’uso indicate nella notifica.
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