La commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo mantiene l’obbligo di indicare in etichetta il miele che contiene polline OGM. L’eurodeputato Andrea Zanoni: “Abbiamo votato per assicurare una corretta informazione al consumatore europeo e per tutelare le nostre api e i nostri apicoltori”
“Il consumatore europeo deve essere consapevole di quello che finisce sulla propria tavola. Per questo il miele che contiene polline Ogm deve avere questa indicazione in etichetta affinché chi non vuole mangiare transgenico, come il sottoscritto e la maggioranza dei cittadini italiani, possa orientarsi verso altri prodotti”. È il commento di Andrea Zanoni al voto della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo che ha rifiutato una proposta che mirava a definire il polline non come un “ingrediente” del miele ma soltanto come un semplice “componente”, una mossa che gli avrebbe consentito di non rispettare più le regole oggi obbligatorie in materia di etichettatura degli Ogm nell’Ue.
“Niente trucchetti sugli scaffali dei supermercati europei. I prodotti contenenti ingredienti OGM devono essere facilmente identificabili dai consumatori che devono essere messi nelle condizioni di poter scegliere se mangiare transgenico o mangiare biologico”, attacca Zanoni. “Per questo motivo ho deciso di appoggiare gli emendamenti utili a difendere la scelta dei consumatori e anche per supportare i nostri apicoltori europei”. L’eurodeputato spiega infatti che “visto che i Paesi europei importano anche miele da Paesi che producono organismi geneticamente modificati, il miele contaminato con polline OGM potrebbe essere sempre più presente sugli scaffali dei nostri negozi, contrariamente a quello prodotto in Paesi, come l’Italia, dove le colture OGM sono proibite”.
“Le api e gli apicoltori devono già fronteggiare le difficoltà dovute all’inquinamento e all’utilizzo di pesticidi che stanno riducendo sensibilmente la popolazione di questi importantissimi insetti impollinatori. Non possiamo permettere che a questo si aggiunga la concorrenza sleale di chi spaccia del miele OGM come biologico e tradire in questo modo chi al supermercato fa una scelta di acquisto basandosi su quanto legge in etichetta”, conclude Zanoni.
NOTE
La legislazione attuale non esplicita se il polline sia o no un ingrediente del miele. In assenza di questa precisazione è stata la Corte di giustizia dell’Ue, nel settembre 2011, ad emettere una sentenza che invita i produttori a considerarlo tale e a indicarlo in etichetta tra gli ingredienti. Una condizione che gli eurodeputati della commissione Ambiente hanno rifiutato di modificare.
Il polline Ogm può finire nel miele in quanto anche in allevamenti protetti può capitare che un’ape, in quei Paesi in cui le coltivazioni siano consentite, possa finire in un campo coltivato con organismi geneticamente modificati. Il polline che le api ingeriscono su quei campi lascerà tracce, anche nel miele che quelle api produrranno. Per questa ragione gli allevatori di questi Paesi vorrebbero che l’etichettatura obbligatoria non venisse introdotta per evitare controlli e di dover marchiare i loro prodotti con il simbolo degli Ogm quando magari si tratta di piccolissime quantità dovute a questa eventualità.
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