Il Parlamento europeo ha approvato una relazione sull’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie che precisa le percentuali che saranno pagate. Zanoni: “Si tratta di un atto dovuto. Questi soldi potranno essere impiegati nel sociale, ad esempio per pagare la disoccupazione ai milioni di persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi”
“Finalmente la Tobin Tax sta prendendo forma in Europa. Presto anche la grande finanza dovrà mettere mano al portafogli per pagare il prezzo della crisi che ha contribuito a creare”. E’ il commento dell’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni all’approvazione oggi a Strasburgo (presenti 705, favorevoli 522, contrari 141 e astenuti 42) della relazione “Attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’imposta sulle transazioni finanziarie” dell’eurodeputata Anni Podimata (greca, socialista). “Nonostante i forti interessi contrari e la ritrosia di alcuni governi nazionali, ci stiamo avvicinando ad un regime di tassazione che è giusto, etico e dovuto soprattutto alla luce della crisi economica che attanaglia l’intero continente e i suoi 500 milioni di cittadini”.
“Al Parlamento europeo abbiamo così ribadito la nostra volontà ad andare avanti nonostante i forti interessi contrari. In un periodo in cui i normali contribuenti europei vengono dissanguati per risanare la casse pubbliche e le grandi banche europee, mi sembra il minimo che anche chi sposta e investe milioni di euro paghi le tasse – attacca Zanoni – I ricavati di queste nuove entrate potranno essere usati a scopi sociali come, ad esempio, pagare i sussidi di disoccupazione di quei milioni di persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi”.
Il progetto di legge prevede una tassazione sulle transazioni finanziarie TTF con le azioni e obbligazioni tassate allo 0,1% e gli scambi in derivati allo 0,01%, per 11 paesi dell’UE, quelli che hanno aderito alla procedura di cooperazione rafforzata (tra cui l’Italia) che ha reso possibile tale legislazione a livello comunitario. Fino al gennaio 2017 sono previsti tassi più bassi (le transazioni in titoli sovrani sarebbero tassate solo allo 0,05% e quelle per i fondi pensione allo 0,05% per azioni e obbligazioni e allo 0,005% per i derivati). Sono proposte anche nuove regole per rendere meno conveniente l’elusione della tassa. Il testo introduce clausole per rendere l’elusione dell’imposta potenzialmente molto più costosa che non pagarla. Si collega, infatti, il pagamento della tassa sulle transazioni finanziarie all’acquisizione dei diritti di proprietà legale, il che significa che se l’acquirente di un titolo non ha pagato la tassa, non avrà la certezza giuridica di possedere quel titolo.
Lo scorso 23 maggio il Parlamento europeo aveva già approvato un’altra relazione sull’introduzione di una tassazione sulle rendite finanziarie in Europa sempre dell’eurodeputata Anni Podimata.
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