Era la notte del 12 novembre 2019 quando l’acqua entrò nel Consiglio regionale del Veneto, sommergendo Palazzo Ferro Fini e costringendo tutti a scappare.
Due minuti prima, la maggioranza Lega–Fratelli d’Italia–Forza Italia aveva appena finito di bocciare i miei emendamenti sul contrasto ai cambiamenti climatici.
Un simbolo perfetto del loro governo: minimizzano il dramma e poi il dramma li travolge.
Da allora, sono passati sei anni. Zaia continua a parlare di leoni, Olimpiadi e prosecco, ma il Veneto affonda sempre più tra alluvioni, frane, smottamenti, paesi allagati da fiumi che non reggono piu’ le bombe d’acqua e opere faraoniche che devastano il territorio come la pista da bob per la quale sono stati distrutti 500 larici secolari.
Il MOSE, costato 7 miliardi di euro, resta un monumento all’inefficienza e all’arroganza del potere: funziona a intermittenza, è già da sostituire per buona parte e quando serve davvero spesso è in ritardo.
Oggi come allora, la Lega e e Fratelli d’Italia respingono ogni proposta concreta su ambiente, transizione ecologica e adattamento climatico, continuando a investire su cemento, consumo di suolo e spot elettorali. I pochi fondi destinati al Green New deal sono stati dirottati dal Governo Meloni alle spese militari.
Ma i veneti hanno aperto gli occhi: non c’è bandiera che tenga quando l’acqua ti entra in casa.
Io continuerò a battermi per un Veneto che protegga le persone e non solo le poltrone. Un Veneto che investa nella sicurezza ambientale, nella manutenzione del territorio e nella prevenzione, non solo nelle opere di facciata.
Noi di Alleanza Verdi Sinistra vogliamo che Europa, Stato e Regione investano per prevenire questi disastri puntando anche sul fotovoltaico sui tetti
utile ad azzerare la bolletta elettrica dei veneti e ad affrontare l’emergenza climatica.
Il 23 e 24 novembre dai un segnale anche tu ! Vota Alleanza Verdi Sinistra e a Treviso e provincia scrivi ZANONI.
FOTO: 12 novembre 2019 – Palazzo Ferro Fini – Consiglio regionale del Veneto