Venezia, 20 settembre 2025 – Mentre in tutta Italia domenica 21 settembre riapre la stagione venatoria, il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra e Coordinatore dell’Osservatorio Diritti Animali di Europa Verde, Andrea Zanoni, annuncia una vittoria storica per la fauna veneta e preannuncia una nuova azione a livello europeo. Quest’anno la Giunta regionale ha dovuto fare un passo indietro, vietando la caccia in deroga a Fringuelli e Storni, specie che in altre regioni sono invece oggetto di abbattimento indiscriminato. Una decisione forzata, conseguenza diretta di una battaglia condotta da Zanoni oltre un decennio fa presso le istituzioni europee.
“Mentre la politica nazionale trasforma la caccia in un vero e proprio ‘Far West’, autorizzando una strage con oltre 800.000 uccelli protetti abbattuti in deroga come peppole e fringuelli, sono orgoglioso di poter dire che qui, in Veneto, i Fringuelli e gli Storni sono salvi,” dichiara Andrea Zanoni. “Questa è la prova che la politica, quando è seria e competente, vince. Anni fa, tra il 2012 e il 2013, ho ottenuto una procedura d’infrazione contro la Regione Veneto che, arrivata alle sue battute finali, avrebbe comportato un salatissimo danno erariale per la Giunta e i consiglieri che avevano approvato quella legge. A distanza di 13 anni, quel lavoro ha dato i suoi frutti: l’amministrazione Zaia, pur di non incappare in una condanna certa, ha dovuto fare marcia indietro.”
La vittoria in Veneto si inserisce in un quadro nazionale drammatico, dove, secondo le principali associazioni ambientaliste, la caccia sta diventando una minaccia per l’ambiente e la sicurezza pubblica. La legge nazionale sulla caccia è stata modificata ben 11 volte in 22 punti in meno di tre anni, portando all’apertura di tre procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea. A ciò si aggiunge il drammatico bilancio di decine di 200 persone morte e centinaia di feriti negli ultimi anni a causa di incidenti di caccia, un problema strutturale in un’attività sempre più pericolosa.
La situazione è resa ancora più grave dalla discussione in Senato di un nuovo DDL “Caccia selvaggia” che, se approvato, segnerebbe la fine della protezione per la fauna selvatica. La proposta legislativa mira a trasformare l’attività venatoria in un “patrimonio culturale”, con misure inquietanti come la caccia in aree protette, l’uso di silenziatori e pratiche pericolose, l’estensione dell’abbattimento a specie oggi protette e il ridimensionamento dei poteri di controllo.
La politica deve scegliere: l’unica arma è il voto. “Le battaglie basate sulla competenza e sul rispetto delle leggi danno i loro frutti, ma la rabbia non basta,” prosegue Zanoni. “Per questo, come Europa Verde, depositerò a breve un esposto alla Commissione Europea per denunciare le violazioni della direttiva uccelli relative alla caccia in deroga a Fringuelli e Storni, in altre regioni italiane. La vittoria in Veneto su queste specie dimostra che si può vincere contro un sistema che difende gli interessi di una minoranza a scapito del bene comune. Il 23 e 24 novembre abbiamo l’occasione di mandare a casa chi difende questi privilegi a scapito degli animali e dell’ambiente. Alleanza Verdi Sinistra è l’unica voce che vuole l’abolizione della caccia. La politica deve scegliere da che parte stare: dalla parte della Costituzione e della tutela della biodiversità, o dalla parte di una minoranza armata che spara per divertimento.”