Trovo inaccettabile che la destra continui a dipingere l’ex caserma Piave come un covo di delinquenti. La verità è un’altra: grazie a Open Piave e alle tante associazioni che vi operano, quello spazio è diventato un presidio di solidarietà, cultura e inclusione sociale.
Negli anni Open Piave ha costruito una realtà che molti cittadini conoscono e apprezzano. C’è un centro diurno per persone con disabilità, Caminantes che si occupa dei senza fissa dimora, una scuola di italiano gestita da insegnanti volontari, lo Spazio Bru con il mercatino solidale, un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS), e numerosi incontri culturali.
L’ex caserma Piave era un buco nero. Ora è un polo sociale e culturale che coinvolge cittadini, associazioni e anche lo IUAV. Ridurre tutto a una questione di ordine pubblico è una semplificazione ideologica.
Difendere Open Piave significa difendere:




Il contratto di comodato va rispettato. La richiesta di proroga è legittima. Il sindaco Conte dovrebbe avere il coraggio di difendere ciò che funziona, invece di piegarsi alle pressioni di Fratelli d’Italia.
Noi di AVS difenderemo questi spazi insieme alla maggioranza dei cittadini che ne riconoscono il valore.